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domenica 28 febbraio 2010

Mini cheesecake all'arancia in crosta al cioccolato


Non credo esista, in pasticceria, un abbinamento più azzeccato e felice dell'arancia col cioccolato.
Questi piccolissimi cheesecake, cotti in stampini da tartellette del diametro di 6 cm, sono molto carini da vedere, velocissimi da fare e hanno un sapore indimenticabile.
L'idea è di Giada De Laurentis: la ricetta mi è arrivata da una ML, ma io l'ho piuttosto modificata, soprattutto nelle dosi.

Ho usato:
  • 75 gr di frollini al cioccolato
  • 50 gr di burro
  • 65 gr di ricotta
  • 65 gr di philadelphia
  • 50 gr di zucchero
  • 2 arance
  • 1 uovo

Accendere il forno a 180°.
Frullare i biscotti fino a ridurli a farina, poi mescolarli col burro fuso, amalgamando bene.
Ungere uno stampo per tartellette a 12 impronte e disporre sul fondo di ciascuna un cucchiaino da the circa del composto di burro e biscotti, premendo bene.
In una zuppierina o nel frullatore lavorare la ricotta, il philadelphia, lo zucchero, la scorza di una arancia grattugiata (o, meglio ancora, le zeste dell'arancia ricavate con un rigalimoni) e l'uovo.
Distribuire una cucchiaiata di questo composto sulle basi di biscotto già preparate (ne vengono 12 cucchiaiate giuste giuste) e infornare per 25 minuti.
Al termine, far raffreddare una mezz'ora, poi mettere in frigo per almeno un quarto d'ora.
Molto delicatamente, sformare i cheesecake sul piatto di portata, guarnirli con le zeste dell'altra arancia e servire.

Il commento della copiona: per me, questo dolce è goduria allo stato puro...

Biscotti a pois (con M&M's e Smarties )


Non sono proprio belli da vedere, questi biscotti, ma in compenso sono buoni da morire!

Ho usato:
  • 230 gr di burro
  • 140 gr di zucchero bianco
  • 100 gr di zucchero di canna
  • 1 uovo
  • 1 cucchiaino di essenza di vaniglia
  • 320 gr di farina
  • un cucchiaino raso di bicarbonato
  • un cucchiaino raso di sale fino
  • 100 gr di mini Smarties
  • 200 gr di M&M's (arachidi ricoperte di cioccolato)

Lavorare a crema il burro con i due zuccheri, poi aggiungere lo zucchero e la vaniglia continuando a lavorare. Incorporare la farina, il bicarbonato e il sale.
Unire gli Smarties e gli M&M's e incorporarli all'impasto.
Rivestire di carta forno delle teglie da pasticceria e distribuire sopra l'impasto a cucchiaiate, tenendole ben distanziate, perchè in cottura si allargano molto (io ho delle teglie di alluminio molto grandi e ne ho messe 9 cucchiaiate per teglia).
Cuocere in forno già caldo a 180° per 12-13 minuti.
Tolti dal forno, saranno ancora molto molli: lasciarli riposare un paio di minuti sulla teglia, perchè si assestino, poi toglierli e farli raffreddare su cesti di vimini.

Il commento della copiona: sono croccantissimi e goduriosissimi!

Taralli alle mandorle e pepe nero


Questi li ADORO! Ho comprato ieri delle bellissime mandorle siciliane, per farli stamattina ma quando sono andata a cercare la ricetta che ero solita usare, non l'ho trovata. Quindi ho rimediato adattandone un'altra che ho trovato qui e che comunque ha dato un ottimo risultato.

Ho usato:
  • 500 gr di farina per l'impasto + altra per la formatura
  • 150 gr di strutto
  • 200 gr di mandorle intere non pelate
  • 1 cucchiaio di pepe nero macinato
  • 1 cubetto di lievito di birra
  • 250 gr di acqua tiepida
  • 1 cucchiaio di sale

Ho messo nella ciotola dell'impastatrice l'acqua e il lievito e ho mescolato un po':
Ho aggiunto lo strutto a pezzetti, la farina, il pepe e per ultimo il sale.
A mano, ho poi aggiunto le mandorle, lasciate intere con la loro buccia.
Ho lasciato lievitare circa un'ora, coperto, poi ho fatto dei rotolini, aiutandomi con un poco di farina bianca e li ho chiusi a ciambellina.
Li ho poi messi su una teglia da pasticceria ricoperta di carta forno e li ho cotti in forno ventilato a 180° per 25 minuti circa.
Tolti dalla teglia, li ho lasciati raffreddare su cesti di vimini.

Il commento della copiona: sono buonissimi, friabili e croccanti e saporiti! Non ho curato molto l'estetica, perchè c'è stata un'emergenza felina che mi ha distratta un po', però sono ottimi anche se bruttini!

Panini a ventaglio


Questi sono divertentissimi da fare e molto meno complicati di quanto sembrerà dalla spiegazione, anzi - sono decisamente facili. Si può usare qualsiasi tipo di impasto, che non sia però troppo elastico e si lasci stendere facilmente: più che di una ricetta specifica, si tratta piuttosto di una tecnica di lavorazione.

Ho usato:
  • 1 cubetto di lievito di birra fresca
  • 100 gr di acqua tiepida
  • 25 gr di zucchero + 1 cucchiaio (da usarsi separatamente)
  • 220 gr di panna liquida
  • 1 uovo
  • 50 gr di burro
  • sale
  • un pizzico di lievito per dolci
  • 550-600 gr di farina

Ho usato l'impastatrice, ma si può naturalmente fare il tutto anche a mano.
Ho messo nella ciotola dell'impastatrice il lievito, l'acqua tiepida e il cucchiaio di zucchero e ho lasciato riposare per qualche minuto, intanto che preparavo il resto degli ingredienti.
Ho aggiunto la panna, leggermente scaldata nel microonde, l'uovo, il burro sciolto, un pizzico di sale, il lievito per dolci e lo zucchero rimanente. Dopo aver mescolato, ho aggiunto la farina e ho impastato per 7-8 minuti: la quantità di farina può variare a seconda della sua umidità, quindi tastare l'impasto, che deve essere molto morbido ma non appiccicoso.
Far lievitare l'impasto per circa un'ora coperto e al riparo da correnti d'aria. Quando sarà raddoppiato, sgonfiarlo e stenderlo delicamente con il mattarello sulla spianatoia infarinata, ricavandone un rettangolo di circa 1/2 cm di altezza.
Questo rettangolo va poi tagliato a strisce di circa 4 cm di larghezza. Sovrapporre cinque strisce
(ho fatto una foto, per far capire come deve essere...), poi tagliarle a pezzetti di circa cinque centimetri (ammetto di aver usato il righello ;-D ).
Ciascun mucchietto verrà messo, con la parte tagliata rivolta verso l'alto, dentro uno stampino da muffin: con questo impasto ne verranno dodici, più un piccolo avanzo, che ho annodato per formare due panini.
Lasciar lievitare per un'oretta poi infornare a 180° per 25 minuti o fino a doratura.

Il commento della copiona: dopo l'arrosto a ventaglio e le patate a ventaglio, ecco il pane a ventaglio. Bello e buono!

Tacchino con la crema di zenzero


Questa arriva da una mailing list e da lungo tempo giaceva tra quelle da provare. Fatta oggi per pranzo, con qualche modifica e adattamento e davvero buona.

Ho usato:
  • 600 gr circa di fesa di tacchino fatta a bocconcini
  • una noce di burro
  • due dita di vino bianco secco
  • il succo spremuto di mezzo limone
  • 1 pezzetto di zenzero fresco, pelato e ridotto a fettine
  • un pizzico di paprika piccante
  • una tazza da the di brodo di pollo
  • una tazza da the di crema di latte fresca
  • sale e pepe

Questo piattino si prepara in fretta e occorre lavorare velocemente, quindi è meglio avere tutti gli ingredienti pronti e già misurati (per qualcuno sarà una ridondanza, questo avvertimento, ma io lo faccio solo una volta ogni tanto, quello di pesare e misurare prima...).
Rosolare i bocconcini di tacchino nel burro, salare e pepare. Portarli a cottura, poi toglierli dal tegame e tenerli al caldo.
Aggiungere al fondo di cottura rimasto nel tegame il succo di limone e il vino e deglassare a fuoco medio-alto lavorando con una frusta. Appena arriva a bollore, aggiungere lo zenzero, la paprika il brodo e la crema di latte: abbassare subito la fiamma, per evitare che la salsa si stracci e cuocere, mescolando sempre con la frusta, fin quando la salsa si sarà addensata e ridotta.
Servire il tacchino con la salsa.

Il commento della copiona: si può usare anche pollo, al posto del tacchino e, per contorno, ci sta benissimo il purè di patate.

sabato 27 febbraio 2010

Uova nei nidi di patate


Altro piattino velocissimo, per quanto si ha fretta di andare a tavola. Ho modificato un po' una ricetta di una ML.

Ho usato:
  • 1 grossa patata
  • 1 piccola cipolla
  • prezzemolo tritato
  • panna da cucina densa
  • 8 uova piccole
  • sale e pepe

Accendere il forno a 180° e ungere 8 stampini da muffin oppure altrettanti piccoli stampi da crème caramel, quelli usa e getta.
Sbucciare la patata e la cipolla, lavarle e grattugiarle con la grattugia a fori grossi.
Mescolarle con 4 cucchiaiate di panna da cucina densa e prezzemolo grattugiato a piacere. Salare e pepare.
Distribuire il composto negli stampini preparati, scavandoli al centro. Rompere dentro ciascuno un uovo, salare leggermente e infornare per 20-25 minuti.
Appena saranno pronti, farli riposare qualche minuto fuori dal forno in modo che si assestino, poi sformarli e servirli con insalatina fresca.
Il commento della copiona: un modo un po' diverso per servire le uova!

Vellutata di pomodoro per chi va di fretta


Si fa in un lampo (un quarto d'ora in tutto ed è pronta) e risolve un pranzo veloce o una cena.
La ricetta viene dal vecchio forum del bimby e va benissimo se fatta con l'infernale attrezzino, ma naturalmente viene perfetta e ottima anche fatta nel tegame normale.
Servono:
  • 1/2 litro di latte
  • 30 gr di burro
  • 50 gr di farina
  • sale e pepe
  • 750 gr di passata di pomodoro al naturale oppure sugo di pomodoro
  • prezzemolo o basilico tritati
  • a piacere crostini di pane e parmigiano grattugiato

Fare una besciamella col latte, il burro e la farina (nel bimby, 7 minuti a 90° vel. 4), poi aggiungere la passata o il sugo di pomodoro e cuocere (nel bimby 8 minuti a 80° vel. 3).
Aggiustare di sale e pepe.
Servire nelle fondine spolverizzando di prezzemolo o basilico e accompagnare, se si vuole, con i crostini di pane e il parmigiano.

Il commento della copiona: questa la faccio spesso, perchè ci vuole un attimo!

mercoledì 24 febbraio 2010

Ciambella con la marmellata nell'impasto


Di passaggio a casa tra un viaggio e l'altro, ho DOVUTO cucinare qualcosa, per rilassarmi e farmi riprendere contatto con la casalinga che è in me e lotta per non farsi schiacciare dalla modalità donna che lavora, quando questa prende mio malgrado il sopravvento :-)
Ho scelto di rifare - cosa assai rara per me - una cosa che avevo già fatto: il post originale si trova qui, ma siccome questa ciambella per me è entusiasmante ho pensato che si meritasse una menzione particolare e tutta per sé.
Sono solo pochissimi ingredienti e si fa prestissimo a farla, quindi è l'ideale se si vuole preparare in fretta un dolce buono buono per la colazione.

Servono:
  • 4 uova
  • 350 gr farina autolievitante (oppure 350 gr di farina + 1 bustina di lievito)
  • una tazzina da caffè di olio di riso (o altro olio di sapore neutro: io stasera ho usato quelli di semi di vinacciolo)
  • 100 gr di zucchero
  • 350 gr di marmellata pallida (stasera ho usato una bellissima gelatina dorata di mela cotogna, comprata in Germania)
  • granella di zucchero, a piacere

Si montano le uova con lo zucchero fino ad averle bianche e belle gonfie, si unisce, sempre continuando a montare, l'olio, poi la marmellata e infine la farina.
Si rovescia tutto in uno stampo da ciambella da 26 cm circa imburrato, si cosparge con un poco di granella di zucchero e si cuoce per 35 minuti a 170° in forno già caldo (regolarsi col proprio forno!).

Il commento della copiona: niente granella di zucchero stasera, perchè non ce l'avevo.
Per me, questa è LA ciambella.

lunedì 22 febbraio 2010

Vellutata di sedano rapa e gorgonzola


I sudditi di Sua Maestà per le zuppe e le minestre bisogna lasciarli stare. Nel senso che creano cose fantastiche. Questa vellutata viene da una vecchia rivista inglese e mi è piaciuta così tanto che mi sarei mangiata l'intera pentola da sola.
Il gorgonzola si può anche eliminare, ma i pezzettini freddi all'interno e leggermente squagliati esternamente per il contatto con la minestra bollente sono indimenticabili.

Ho usato:
  • 2 sedani rapa di medie dimensioni
  • 2 cipolle
  • 3 grosse patate
  • 1 litro di brodo vegetale
  • salvia
  • un limone non trattato
  • olio extravergine di oliva
  • semi di girasole decorticati
  • gorgonzola piccante
  • sale e pepe

Pulire i sedani rapa, sbucciare le cipolle e pelare le patate.
Dopo averli ben lavati, farli a pezzi e metterli in pentola a pressione (anche in una normale, se avete tempo... io non ce l'avevo :-D ).
Con il pelapatate, prelevare quattro strisce di buccia (solo il giallo) dal limone, dopo averlo ben lavato e legarli con un po' di spago da cucina ad un rametto di salvia: questo perchè alla fine della cottura e prima della frullatura, dovranno essere eliminati. Legandoli, si individuano prima, invece di dover ravanare nella pentola.
Coprire col brodo, chiudere la pentola e far cuocere 20 minuti dal fischio.
Fare a piccoli dadi il gorgonzola e tenerlo in frigo.
Scaldare un po' d'olio in un padellino e friggervi altre foglie di salvia, sorvegliandoli accuratamente perchè non brucino: devono diventare croccanti.
Toglierle con un mestolo forato e asciugarle con carta da cucina.
Nello stesso olio, buttare un paio di cucchiaiate di semi di girasole e friggerli per mezzo minuto (attenzione perchè hanno l'abitudine di saltar fuori dalla padella :-D ) fino ad averli dorati: attenzione bis perchè bruciano in un attimo! Tirarli su col mestolo, farli asciugare e conservare l'olio.
Appena trascorso il tempo di cottura, aprire la pentola, togliere il mazzetto di salvia e limone (eventualmente, una strisciolina o due di scorza si può lasciare, per accentuare il sapore agrumato) e omogeneizzare le verdure con un frullatore a immersione.
Aggiustare di sale e pepe.
Versare la vellutata sul piatto di portata, decorare con qualche foglia di salvia fritta, un po' di semi di girasole e qualche dadino di gorgonzola.
Completare con una cucchiaiata di olio dove hanno fritto la salvia e i semi e servire subito.

Il commento della copiona: buona, anzi buonissima, se piacciono il sedano rapa e il gorgonzola ;-D

domenica 21 febbraio 2010

Patate di Fatima o Patate a ventaglio o Patate Hasselback


Perchè tre titoli, per questa ricetta?
Perchè la prima volta che me ne ho sentito parlare, ero in Sardegna e delle ragazze indimenticabili mi raccontarono di queste patate, chiamandole "di Fatima", ma senza darmi nessuna spiegazione sul nome.
Poi, a forza di leggere noir scandinavi, sono incappata nella descrizione di questo piatto, chiamato Hasselback.
La terza definizione perchè, ovviamente, la loro forma ricorda l'apertura di un ventaglio :-)

Servono:
  • patate
  • burro fuso
  • salamoia bolognese o erbe fresche tritate finemente col sale
  • parmigiano grattugiato

Accendere il forno a 220-240°.
Lavare le patate (se sono nuove, la buccia si può lasciare, altrimenti pelarle) e asciugarle.
Praticare dei tagli senza arrivare fino in fondo: devono rimanere attaccate nella parte bassa.
Appoggiarle su una teglia ricoperta di carta forno.
Spennellarle con il burro fuso, tra una fettina e l'altra e insaporirle con la salamoia o con le erbe tritate.
Infornarle e cuocere per 40-45 minuti: trascorso questo periodo controllare la cottura ed eventualmente proseguirla (il tempo dipende molto dalla qualità delle patate), altrimenti spolverizzarle di formaggio grattugiato e infornarle ancora una decina di minuti.
Servire ben calde.

Il commento della copiona: apprezzatissime dalla famigliola!

Arrosto di maiale alle arance


Ho visto una cosa del genere in una macelleria boutique che frequento assai di rado. Poi ho guardato un po' in giro nella rete e ho trovato parecchie preparazioni analoghe, ma tutte a base di lonza di maiale. Io ho invece usato la coppa, più grassa e saporita, che però cotta in arrosto resta molto più morbida e succulenta.
L'importante è usare, per la cottura, una teglia con una griglia sul fondo, in modo che la carne rimanga leggermente sollevata e il grasso scoli sul fondo.

Ho usato:

un pezzo di coppa di maiale (altrove detta capocollo)

arance non trattate

cipolle
spezie a piacere (per esempio la salamoia bolognese) oppure odori freschi
sale e pepe


Praticare dei tagli paralleli nella carne, come se se ne volessero ricavare delle bistecchine, ma senza arrivare fino in fondo, in modo che il pezzo resti comunque intero.
All'interno di ciascun taglio, distribuire un po' di salamoia bolognese, oppure salare e pepare.
Lavare le arance e, senza sbucciarle, affettarle, ricavandone fette di circa mezzo centimetro di altezza.
Pelare le cipolle e affettare anche quelle, della stessa altezza.
Inserire nei tagli praticati le fette di cipolla, alternandole a quelle di arancia.
Se si usano gli odori freschi, per esempio il rosmarino o la salvia, inserire anche questi.
Al termine, ricompattare la carne e fissarla con degli spiedini di legno.
Massaggiarla esternamente con altra salamoia oppure altro sale e pepe.
Appoggiare la carne sulla griglia e infornare a 200-220° per circa un'ora e tre quarti o due ore. Il tempo di cottura dipende dalla grandezza del pezzo: se avete un termometro per carni, usatelo: la carne sarà cotta quando la temperatura interna è pari a 90° (alcuni testi dicono che è sufficiente anche meno, ma io preferisco stare dalla parte del sicuro...).
Quando la carne sarà cotta, estrarla dal forno, lasciarla riposare una mezz'ora in modo che si rilassi e poi servirla.

Il commento della copiona: noi che non siamo per niente mangiatori di carne, abbiamo apprezzato molto questo arrosto morbido e saporito e molto buono anche da freddo.

Dolce di pinoli all'olio di oliva


Da una rivista francese, con qualche modifica.

Servono:
  • 210 gr di farina
  • 180 gr di zucchero di canna
  • 3 uova
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • 100 gr di olio extravergine di oliva delicato
  • la scorza grattugiata di un'arancia
  • 150 gr di pinoli
  • un pizzico di sale

Accendere il forno a 180°.
Sbattere le uova intere con lo zucchero di canna e aggiungere successivamente l'olio e la scorza d'arancia, continuando a sbatttere.
Unire poco alla volta la farina, il lievito e il sale e mescolare bene.
Incorporare 100 gr di pinoli, poi versare in uno stampo imburrato.
Distribuire sulla superficie i pinoli rimanenti e infornare per circa 45 minuti.

Il commento della copiona: un dolce semplice, leggero che si fa in un attimo e va benissimo sia a colazione sia per il the. A noi è piaciuto molto!

martedì 16 febbraio 2010

Zuppa di spinaci e lenticchie

Oggi mi sono fatta 600 chilometri (chilometro più, chilometro meno) in macchina e quando sono tornata a casa avevo voglia solo di rilassarmi... e allora mi son messa in cucina.
Ho mescolato un po' di ingredienti che avevo sotto mano (quindi le dosi saranno spannometriche) e ho messo insieme ricordi di piatti passati, come questa zuppa di ceci o un'altra minestra di ceci e limoni che una volta o l'altro devo rifare.
Siccome il tempo era poco, ho usato la pentola a pressione.

Ho usato:
  • circa 600 gr di lenticchie secche, non ammollate
  • 1 kg di spinaci surgelati
  • 1 cipolla
  • 4 spicchi d'aglio
  • 3 gambi di sedano
  • brodo vegetale
  • 2 grossi limoni
  • olio extravergine di oliva
  • sale e pepe

Ho messo le lenticchie nella pentola a pressione (la mia è da 7 litri, quindi molto grande) e le ho ricoperte di brodo vegetale fino a due dita sotto il limite consentito.
Ho fatto cuocere 15 minuti dal fischio.
Nel frattempo, ho tritato il sedano, la cipolla e l'aglio e li ho fatti soffriggere in pochi cucchiai d'olio.
Trascorsi i 15 minuti, ho aperto la pentola e, poichè le lenticchie erano cotte, ho aggiunto il soffritto preparato e gli spinaci ancora surgelati, un po' di sale e pepe.
Ho richiuso la pentola e ho fatto cuocere 8 minuti dal fischio.
Al termine, ho riaperto la pentola, aggiustato di sale e pepe, insaporito con il succo dei limoni spremuti e ho servito, con un giro d'olio crudo direttamente sul piatto.

Il commento della copiona: una bontà! Quaresimale quanto basta, ma senza malinconie :-D

lunedì 15 febbraio 2010

Zuppa di pollo e funghi


Come mi piacciono le minestre e le zuppe! Questa è velocissima: basta preparare un brodo, mettendo tra le carni anche un petto di pollo intero e usarlo poi per mettere insieme questo piattino delizioso!
Gli aromi possono variare a piacere: io ho usato galangal e zenzero fresco ma, ripensandoci, anche un po' di lemongrass o di coriandolo fresco non ci sarebbero stati per niente male.
Servono:
  • 1 petto di pollo intero, lessato
  • 400 gr circa di piccoli funghi coltivati
  • 2 spicchi d'aglio
  • 1 piccola cipolla
  • olio extravergine di oliva
  • una foglia di alloro
  • una bottiglietta di birra
  • fettine di zenzero fresco
  • qualche pezzetto di galangal
  • brodo

Tritare la cipolla finissima e soffriggerla dolcemente in poco olio extravergine di oliva.
Aggiungere l'aglio schiacciato e l'alloro e dopo qualche minuto bagnare con la birra.
Portare a bollore e aggiungere il brodo.
Intanto che si rialza il bollore, tagliare i funghi in 2 o in 4 e sfilacciare il petto di pollo.
Appena il brodo bolle, unire i funghi e il galangal e bollire per una decina di minuti.
Aggiungere il pollo, cuocere altri 10 minuti.
Servire ben caldo con fettine di zenzero.

Il commento della copiona: la birra non è opzionale, perchè dà alla zuppa una leggerissima punta di amarognolo che è molto piacevole!

domenica 14 febbraio 2010

Torta catalana o Torta crème caramel


Questa l'avevo fatta tanti anni fa e postata su un un noto forum di cucina che ero usa frequentare.
I commenti erano stati piuttosto perplessi, forse perchè l'aspetto non era esattamente esaltante. Eppure il sapore di questo strano dolce è veramente buonissimo: ricorda, per l'appunto, la crema catalana o il crème caramel.
L'ho fatta diverse volte, in teglie molto grandi. Ieri ho voluto provare a usare un piccolo stampo rotondo da 22 cm e l'aspetto di guadagna, quindi suggerisco questa dimensione.

Servono:
  • 200 gr di zucchero di canna
  • 220 gr di acqua bollente
  • 60 gr di burro
  • 170 gr di farina bianca
  • 150 gr di latte
  • 100 gr di zucchero bianco
  • 1 cucchiaino di lievito
  • panna montata

Si comincia con l'accendere il forno a 160° se ventilato oppure a 180° se normale.
Si mettono nella teglia lo zucchero di canna, il burro e l'acqua bollente, si mescola e si mette il tutto in forno fino a quando il burro si scioglie.
Nel frattempo, in una zuppierina, si mescolano velocemente la farina, il latte, lo zucchero bianco e il lievito: si deve lavorare poco, l'impasto deve restare grumoso.
Quando il burro sarà sciolto, vi si versa sopra questo composto e si inforna di nuovo per 20-25 minuti + 5 minuti a forno spento.
Far raffreddare e rovesciare sul piatto di portata: se tutto è andato come doveva andare, il dolce sarà morbido e asciutto e ricoperto di sciroppo denso. Tenere in frigo fino al momento di servire e guarnire di panna montata prima di portare a tavola. A piacere, si può servire con frutta acidula.

Il commento della copiona: molto buono, davvero godurioso. Oggi mi è venuto in mente che si potrebbe provare a farlo col caramello salato, aggiungendo un pizzicone di sale allo zucchero e al burro.

Halusky con broccoli, guanciale e pecorino di Pienza


Io sono una collezionista compulsiva di attrezzature da cucina... ho quasi tutto ormai, quindi mi diverto molto meno di una volta, quando potevo comprare qualsiasi scemenza che trovavo in giro.
Fanno parte delle mia collezione, tanto per dire, un simpatico pelapatate elettrico a cartavetrata, grande quasi quanto una lavatrice; un tritaerbe a forza centrifuga azionato da un cordino (neanche fosse un motore Evinrude); otto o nove tipi di mandolina diversa. Una mania, insomma.
L'altro giorno, avendo mio figlio distrutto lo schiacciapassatelli, non mi è parso vero di andare a ricomprarlo e, con l'occasione, mi sono portata a casa anche un tritacarne di quelli vecchio modello, di metallo pesante, che si blocca al tavolo e - rullo di tamburi - un "utensile per halusky (gnocchi tradizionali slovacchi)": così c'è scritto sulla confezione.
L'oggetto è quello della foto qua a fianco: praticamente un attrezzo per gli spaetzle, ma a fori più grandi.
Gli halusky (gnocchetti di patate crude e farina) sono tradizionalmente conditi con pancetta e Brynza, un formaggio di pecora. Io volevo aggiungerci un po' di colore e li ho fatti così.

Ho usato:
  • 1,200 kg di patate pelate a pasta gialla
  • 400 gr circa di farina bianca
  • 2 piccoli broccoli, freschissimi e con molte foglie
  • un pezzetto di guanciale
  • olio extravergine di oliva
  • pecorino di Pienza semistagionato, tagliato a dadini
  • uno spicchio d'aglio

Per fare gli halusky, bisogna grattugiare le patate crude con la grattugia a fori grossi, direttamente sulla spianatoia. Si aggiunge la farina, un po' alla volta, e si impasta, fino ad ottenere una specie di pagnotta.
Si mette al fuoco una grande pentola di acqua salata e quando bolle, vi si appoggia sopra l'attrezzo. Si mette dentro al cubo di plastica un pezzo di pasta alla volta e, facendolo muovere avanti e indietro e premendo contemporaneamente l'impasto, far cadere piccoli pezzetti direttamente nell'acqua. Man mano che vengono a galla, scolarli con un mestolo forato e metterli in un vassoio, con un po' d'olio perchè non si appiccichino. Si potrebbe anche buttare gli gnocchetti scolati dentro una pentola di acqua fredda e poi scolarli nuovamente, ma io non l'ho fatto.
Procedere così fino a terminare l'impasto.
Per il condimento, ho fatto cuocere per pochi minuti i broccoli, con tutte le loro foglie e il torsolo tagliato a pezzetti in pentola a pressione.
Ho soffritto in poco olio il guanciale tagliato a dadini, insieme allo spicchio d'aglio in camicia e schiacciato leggermente col palmo della mano.
Ho unito poi i broccoli stagliuzzati grossolanamente e li ho fatti soffriggere un po'.
Ho aggiunto metà degli halusky preparati e li ho fatti saltare direttamente in padella col condimento.
Ho tolto l'aglio, aggiustato di sale e pepe e servito insieme al pecorino di Pienza tagliato a minuscoli cubetti.

Il commento della copiona: con questa dose ne vengono tantissimi! Io ne ho usati alla fine meno della metà e ho congelato il resto. Verranno comodi per servirli insieme a piatti di carne ricchi di sugo.
Intanto che li preparavo, mi sono improvvisamente ricordata di Aniko, una ragazza ungherese che conoscevo tanti anni fa, con la quale mi scambiavo ore di babysitteraggio, che faceva gnocchetti come questi (o molto simili!) tagliandoli a piccoli pezzetti con un coltello invece di usare l'apposito aggeggino...

Dolce di mais e ricotta


Questa ricetta gira da tempi immemorabili tra i miei appunti e mi ha sempre attirato anche se, per qualche ragione, non l'avevo mai fatta. Ieri ho provveduto, con alcune modifiche.

Servono: per la frolla:
  • 300 gr di farina
  • 1 uovo intero
  • 1 tuorlo
  • 70 gr di zucchero
  • 130 gr di burro morbido
  • un pizzico di sale
  • un cucchiaino di lievito per dolci
  • 1 cucchiaino di essenza di vaniglia
per il ripieno:
  • 1 scatola di mais
  • 2 uova
  • 4 cucchiai di zucchero
  • 1/2 litro di latte
  • 300 gr di ricotta ovina
  • la scorza grattugiata di un limone
  • due manciate di mandorle
  • due manciate di uvetta
  • cannella

Si mette in un tegame antiaderente il mais ben sgocciolato insieme al latte, alla scorza di limone grattugiato e alla cannella: la quantità di questa è a piacere, io ho abbondato perchè mi piace moltissimo!
Si mette poi a fuoco bassissimo e si fa cuocere piano piano fino a quando tutto il latte si sarà asciugato: ci vorrà più di un'ora, quasi due.
Nel frattempo preparare la frolla: io ho usato la ricetta del bimby, ma naturalmente ognuno può usare la sua ricetta preferita.
Foderare con la frolla uno stampo da 24 cm, rialzandola ai bordi e mettere in frigo o al fresco a riposare per almeno mezz'ora.
Quando il latte sarà evaporato, far raffreddare il mais e poi unire la ricotta, lo zucchero, le uova l'uvetta e le mandorle: queste si possono lasciare intere, come ho fatto io, oppure tritare grossolanamente, perchè si sentano sotto i denti.
Riempire con questo composto il guscio di frolla e infornare a 180° per 45 minuti circa (ma ogni forno fa storia a sé, quindi regolatevi col vostro).
Sfornare, lasciar raffreddare, accomodare su un piatto di portata e servire.

Il commento della copiona: gran buona torta, questa! Non troppo dolce, che per me è un pregio. Ricorda vagamente la pastiera napoletana.

sabato 13 febbraio 2010

Penne con lo spezzatino


Un piatto robusto, per riscaldare chi ha passato una giornata all'aperto e si deve ristorare :-)

Servono:
  • 1 kg di spezzatino di manzo
  • 2 porri
  • 4 grosse carote
  • 2 cipolle
  • il cuore di un sedano verde
  • 2 foglie d'alloro
  • 2 chiodi di garofano
  • 2 cucchiai colmi di conserva di pomodoro
  • 1 grande bicchiere di vino rosso
  • 1 cucchiaio di farina
  • sale e pepe
  • penne rigate (o altra pasta corta)
  • olio extravergine di oliva
  • dado vegetale

Preparare la verdura, lavandola e tagliandola a pezzetti non troppo piccoli.
Mettere in un tegame un po' d'olio e rosolarvi la carne. Quando sarà bella dorata, salarla, peparla e toglierla con un mestolo forato, tenendola in caldo fra due piatti.
Nel fondo di cottura della carne, rosolare le verdure mescolando spesso, poi aggiungere la conserva di pomodoro e spolverizzare con la farina. Mescolare bene e aggiungere nuovamente la carne tenuta da parte. Aggiungere le foglie d'alloro e i chiodi di garofano.
Bagnare con il vino e con mezzo litro d'acqua. Quando si alzerà il bollore, aggiungere il dado (meglio se si usa quello granulare), incoperchiare e cuocere per circa un'ora e mezzo.
Assaggiare e se necessario prolungare la cottura. Aggiustare di sale e pepe.
Utilizzare per condire le penne, lessate a parte.

Il commento della copiona: se l'idea di condire la pasta con lo spezzatino non è esaltante, si può sempre servire la carne con un contorno tipo purè di patate, ma a quel punto è normalissima :-)
E che cos'è un ragu, in fondo? Uno spezzatino che ha subìto l'onta del tritacarne :-)

mercoledì 10 febbraio 2010

Bignè fritti alla crema

Io friggo una sola volta all'anno, una qualsiasi domenica di carnevale: allora mi diverto a fare un po' di dolci e ci rivediamo il prossimo febbraio.
Quest'anno ho fatto un'eccezione, perchè ho voluto provare una ricetta diversa per i bignè fritti (che ho fatto ogni anno sempre nello stesso modo e sempre con gran successo) che si è rivelata un disastro totale: è finito tutto nel bidone e la crema ce la siamo mangiata a cucchiaiate.
Quindi, la domenica successiva, ci ho riprovato usando la solita ricetta e finalmente abbiamo avuto i nostri bignè di carnevale ripieni di squisita crema.
Ho fatto tutto nel bimby, ma si può naturalmente fare il tutto a mano.

Servono: per i bignè:
  • 250 gr di acqua
  • 150 gr di farina
  • 100 gr di burro
  • 4 uova medie
  • 1 pizzico di sale
  • olio per friggere
per la crema pasticcera:
  • 1/2 litro di latte
  • 4 tuorli
  • 30 gr di farina
  • 100 gr di zucchero
  • 1 cucchiaino di essenza di vaniglia

La crema si fa mettendo tutti gli ingredienti nel bimby e cuocendo per 7 minuti a 80° vel. 4; oppure fatela nel tegame, usando questi ingredienti o ancora usate la vostra ricetta di crema pasticcera preferita: fate come volete, insomma... purchè siate felici :-)

Per la pasta dei bignè, mettere nel bimby l'acqua, il burro e il sale e cuocere 10 minuti a 100° vel. 3. Al termine, unire dal foro del coperchio la farina tutta insieme e impastare a vel. 4 per 20 secondi o più, fino a quando l'impasto si staccherà bene dalle pareti.
Far raffreddare bene, poi avviare a vel. 6 e incorporare una alla volta le uova, aggiungendole solo quando quella precedente sarà stata ben amalgamata all'impasto.
Volendo fare a mano, mettere in un pentolino l'acqua, il burro e il sale e portare a ebollizione. Togliere dal fuoco e aggiungere tutto in un colpo la farina, mescolando vigorosamente con un cucchiaio di legno. Far raffreddare e poi aggiungere le uova, una alla volta, mescolando sempre col cucchiaio di legno.
Mettere al fuoco un tegame con abbondantissimo olio e versare l'impasto a cucchiaini, non più di cinque pezzi alla volta e far cuocere a temperatura non altissima: i bignè si devono gonfiare lentamente e rotolare nell'olio da soli, in modo da dorarsi uniformemente su tutti i lati.
Scolarli e asciugarli su carta da cucina, poi farcirli con la crema preparata e guarnire con una amarena sciroppata. Spolverizzare di zucchero a velo e servire.

Il commento della copiona: le ricette sono tratte dal libro base del bimby. Quella dei bignè sarebbe per quelli cotti al forno, ma io ho provato a friggerli e il risultato è stato ottimo!

martedì 9 febbraio 2010

Spiedini di frutta fritta


Domenica scorsa ho fritto i dolci di carnevale e, oltre a quelli tradizionali, ho fatto questi spiedini di frutta, improvvisandoli per consumare un barattolo di ananas sciroppato che diceva consumami alla svelta :-)
Servono:
  • 1 barattolo di ananas sciroppato
  • 100 gr di farina
  • 40 gr di zucchero
  • poco rum
  • 2 uova
  • 100 gr di latte
  • olio di riso o di semi insapore
  • olio per frittura
  • sale

Ho tagliato a pezzetti regolari l'ananas e li ho lasciati a marinare per una mezz'ora nel rhum.
Ho preparato la pastella mescolando la farina, lo zucchero, un pizzico di sale, un cucchiaio d'olio di riso, un uovo intero e un tuorlo. Diluire col latte. Montare a neve l'albume tenuto da parte e incorporarlo alla pastella. Mettere in fresco a riposare per una mezz'ora.
Mettere a scaldare l'olio e intanto che arriva a temperatura infilare tre pezzetti di ananas per ogni spiedino.
Immergerli nella pastella e friggerli fino a doratura. Scolare e spolverizzare di zucchero a velo.

Il commento della copiona: sono uguali alla fLutta fLitta dei ristoranti cinesi :-D

lunedì 8 febbraio 2010

Insalata di lingua, cedro e olive nere


A me piace moltissimo fare il brodo e alla mia famiglia piace moltissimo mangiarlo, magari con i passatelli :-) ma il bollito non lo vuole nessuno. Se fatto in insalata, però, diventa buonissimo come piccolo antipasto oppure come secondo, se un po' più abbondante o addirittura come piatto unico.
La lingua si presta perfettamente, perchè si riesce a tagliarla a dadi regolari, quindi è anche molto bellina da vedere.

Ho usato:
  • lingua di manzo, lessata e fatta raffreddare nel brodo
  • cedro
  • olive nere
  • aglio in salamoia
  • prezzemolo tritato
  • olio extravergine di oliva
  • sale e pepe
  • a piacere e gusto proprio, aceto

La lingua va spellata, tagliata a cubetti e messa in una insalatiera.
Il cedro va lavato e tagliato a cubetti, più o meno della stessa misura della lingua e messa insieme a questa nell'insalatiera.
Si aggiungono poi le olive nere e l'aglio in salamoia, in quantità a piacere, ma non tale da sovrastare il resto degli ingredienti: le insalate devono essere equilibrate.
Unire il prezzemolo, salare e pepare e condire con l'olio e l'aceto, se si usa.
Far riposare qualche ora al fresco e poi servire, a temperatura ambiente.

Il commento della copiona: è buonissima, questa insalata ed è un bel modo per non usare il bollito sempre in polpette e polpettoni.

domenica 7 febbraio 2010

Crostata ricciolina al cardamomo con pistacchi e marmellata di rose


E' un variante di questa e profuma di giardini segreti.


Servono:
  • 100 gr di noci
  • 100 gr di farina bianca
  • 100 gr di farina integrale (o altra farina, a piacere)
  • 130 gr di burro morbido a pezzetti
  • 1 uovo intero
  • 1 tuorlo
  • 80 gr di zucchero
  • 1 limone
  • 1 pizzico di sale
  • 1 cucchiaino colmo di lievito per dolci
  • 1 cucchiaino di cardamomo
  • 1 cucchiaino di essenza di vaniglia
  • 1 manciata di pistacchi sgusciati (vanno bene anche quelli salati)
  • marmellata di rose
Prelevare la scorza gialla del limone con un pelapatate, metterla nella moulinetta con le noci e due cucchiai di zucchero (tolti dagli 80 gr previsti in totale) e tritare a farina.
Aggiungere tutti gli altri ingredienti, tranne la marmellata e i pistacchi e impastare velocemente a mano o nel robot, in modo da ottenere una frolla che sarà morbidissima.
Farne una palla e lasciarla riposare per una mezz'ora al fresco.
Accendere il forno a 180°.
Imburrare una teglia da 20 cm., riprendere l'impasto e stenderne 2/3 sul fondo, poi ricoprire di marmellata di rose. Su questa, distribuire i pistacchi, interi o tritati grossolanamente (io li ho lasciati interi, perchè li volevo sentire!).
Mettere il rimanente terzo dell'impasto in uno schiacciapatate e ricavarne dei piccoli vermicelli che verranno fatti cadere in modo uniforme sulla marmellata.
Infornare per 45 minuti.
Far raffreddare e spolverizzare di zucchero a velo.

Il commento della copiona: posso dirmi da sola che questa è da fuori di testa? :-)

Passatelli allo zenzero e arancia con porri alla birra e gamberetti


Ci sono tratti autostradali così piatti e noiosi che per sopportarli bisogna rifugiarsi nella fantasia e nei bei pensieri.
Questo piatto l'ho elaborato proprio durante uno di questi viaggi interminabili... niente copiature, stavolta :-)

Servono:
  • 200 gr di parmigiano grattugiato fresco
  • 200 gr di pangrattato
  • 4 uova
  • una manciatina di farina
  • la scorza grattugiata di un'arancia non trattata
  • 2 cucchiaini colmi di zenzero secco
  • 4 porri
  • 1 bottiglietta di birra chiara
  • olio extravergine di oliva
  • 250 gr di gamberetti sgusciati
  • pepe nero
  • poco dado vegetale granulare
  • sale
Si comincia mettendo al fuoco una pentola con acqua (deve essere grande a sufficienza perchè poi verrà usata per lessare i passatelli) e poco sale.
Pulire e lavare i porri, tagliarli a rondelle (compreso un po' del verde) e sbollentarli per tre minuti nell'acqua bollente. Scolarli con un mestolo forato e tenerli da parte.
Buttare nella stessa acqua i gamberetti (i miei erano surgelati) e tirarli subito su con il mestolo forato. Conservare l'acqua nella pentola.
Mettere in un tegame poco olio, aggiungere i porri e soffriggerli piano piano per una decina di minuti. Aggiungere la birra e cuocere fino a quando sarà quasi tutta evaporata.
Portare nuovamente a bollore, aggiungendo poco dado vegetale granulare e nel frattempo preparare i passatelli: impastare insieme il pangrattato, il formaggio, la farina, le uova, un pizzico di sale, lo zenzero e la scorza di arancia.
Appena l'acqua bolle, schiacciare i passatelli con l'apposito attrezzo e farli cuocere per qualche minuto.
Nel frattempo, aggiungere ai porri anche i gamberetti e farli insaporire per un paio di minuti al massimo. Aggiustare di sale e pepe.
Appena i passatelli saranno cotti, scolarli col mestolo forato, metterli sul vassoio di portata e sistemarvi sopra il condimento di porri e gamberi.
Servire subito.

Il commento della copiona: nella mia immaginazione, ci dovevano essere code di scampi o mazzancolle, ma ieri era un tempo così orribile che non ho avuto voglia di andare fino al mercato coperto a comprarli, quindi ho usato dei piccoli gamberetti che avevo in casa.
Lo zenzero si sente appena, quindi è possibile aggiustare a proprio gusto.
Ottimo piatto!

sabato 6 febbraio 2010

Spinaci alle spezie indiane


Da una vecchia rivista francese, ancora un'altra ricetta ispirata all'India e alle sue spezie.

Servono:
  • 1 kg di spinaci surgelati (1.5 kg se freschi)
  • 2 cipolle
  • 2 spicchi d'aglio
  • il succo di mezzo limone
  • 1 peperoncino rosso secco
  • 5 cucchiaiate di panna liquida
  • una noce di ghee
  • 1 cucchiaino da caffè di curcuma
  • 1/2 cucchiaino da caffè di coriandolo in polvere
  • 1/2 cucchiaino da caffè di cumino in polvere
  • sale e pepe

Pelare e tritare l'aglio e la cipolla e soffriggerli dolcemente nel ghee, insieme alle spezie, per una decina di minuti.
Aggiungere gli spinaci (ancora surgelati se si usano questi, oppure tritati grossolanamente se si usano quelli freschi) e cuocere a fuoco vivo, per una decina di minuti, mescolando spessissimo.
Unire la panna e cuocere ancora per tre minuti.
Bagnare col succo di limone, aggiustare di sale e pepe, mescolare e servire.

Il commento della copiona: io non sono per niente amante della panna in cucina (dolci a parte) e ne faccio uso più che parsimonioso. Con questi spinaci, però, devo dire che la poca panna che si aggiunge, regala cremosità e dolcezza ad un piatto veramente buonissimo.

Zuppa di lenticchie rosse e gamberetti


Se non si fosse capito, io adoro le spezie (quasi tutte) e quelle della cucina indiane mi fanno veramente impazzire. Questa zuppetta, veloce veloce e buonissima, va bene come primo leggero ma è anche un bell'antipasto, se servita in bicchierini di vetro.

Servono:
  • 160 gr di lenticchie rosse
  • 250 gr di gamberetti rosa (io ho usato quelli congelati, passati appena sotto l'acqua fredda per rimuovere la glassatura)
  • 2 pomodori pelati
  • 1 cipolla
  • un pezzetto di zenzero fresco
  • il succo di mezzo limone
  • ghee (o burro)
  • 1 cucchiaino da caffè di semi di cumino
  • 1 cucchiaino da caffè di curcuma
  • sale e pepe

Pelare la cipolla e lo zenzero e tritarli nella moulinetta. Tenerne da parte una cucchiaiata e mettere il resto in un tegame con un cucchiaio di ghee e il cumino. Soffriggere dolcemente per una decina di minuti.
Aggiungere le lenticchie, i pelati tritati e la curcuma. Aggiungere 600 gr di acqua, portare a ebollizione e sobbollire per una quindicina di minuti, aggiungendo poca acqua bollente se dovesse asciugarsi troppo.
Nel frarttempo, in un altro tegame soffriggere la cucchiaiata di cipolla e zenzero tenuta da parte con un po' di ghee, poi saltarvi dentro i gamberetti. Tenere da parte.
Quando le lenticchie saranno pronte, aggiungere il succo di limone e aggiustare di sale e pepe.
Ripartire i gamberetti in quattro piatti di portata, tenendone da parte qualcuno per guarnire.
Versarvi sopra la zuppa, decorare con i gamberetti rimasti e servire subito.

Il commento della copiona: molto buona, molto indiana :-)

giovedì 4 febbraio 2010

Zuppa di lenticchie rosse, carote e latte di cocco al curry


Ma che bontà, questi sapori tutti insieme! L'idea viene da una vecchia rivista francese, ma ho fatto parecchie modifiche mie, quindi alla fine è tutta un'altra cosa!

Servono:
  • 200 gr di lenticchie rosse
  • 500 gr di carote
  • 1 cipolla
  • 2 spicchi d'aglio
  • 1 pezzetto di zenzero fresco
  • coriandolo fresco
  • 1 dado di pollo
  • 20 gr di ghee (in mancanza, stessa quantità di burro)
  • 1 lattina di latte di cocco
  • 2 cucchiaini di curry madras
  • sale e pepe

Pelare l'aglio e tritarlo.
Pulire la cipolla e tritarla.
Raschiare le carote e tagliarle a rondelle.
Pelare lo zenzero e tagliarlo a pezzettini.
Sciogliere il ghee in una grande pentola e soffriggervi lo zenzero a fuoco basso. Unire la cipolla e le carote. Soffriggere una decina di minuti, mescolando spesso.
Aggiungere le lenticchie e l'aglio e coprire d'acqua a filo. Portare piano ad ebollizione e aggiungere il dado (se l'idea di usare acqua e dado vi fa senso, potete usare brodo di pollo).
Incoperchiare e cuocere per una ventina di minuti, aggiungendo un po' di acqua o brodo se serve.
Salare e pepare.
Alla fine, aggiungere il latte di cocco e il curry, scaldare di nuovo la zuppa e servire con un po' di coriandolo stagliuzzato con le forbici su ciascun piatto.

Il commento della copiona: molto indiana, molto riscaldante, molto buona :-)

mercoledì 3 febbraio 2010

Stoemp ai porri e finto barbecue


Lo stoemp (si legge stump, più o meno...) l'ho mangiato qualche anno fa a Bruxelles (o era Charleroi? vabbè, fa poca differenza :-D ) e mi è tornato in mente dopo averlo ritrovato su una rivista francese. E' buonissimo anche da solo, ma io l'ho servito per contorno a delle costine di maiale fatte a finto barbecue: sono un po' diverse dall'altra volta, quindi descriverò anche queste.
La carne va messa su per tempo (tre ore prima di mangiare, più o meno) perchè deve cuocere lentissimamente!

Per lo stoemp servono:
  • 1 kg di patate (peso netto) pelate e tagliate a pezzi
  • 400 gr di latte
  • 70 gr di burro
  • 1 kg di porri, puliti e tagliati a rondelle
  • 1 bottiglietta di birra chiara
  • sale
Per il finto barbecue:
  • costine di maiale
  • rosmarino
  • lemongrass (oppure due limoni)
  • sale
  • pepe

Si comincia facendo un puré di patate con gli ingredienti elencati (patate, latte, 50 gr di burro e sale) e ognuno lo faccia come è abituato o come meglio crede: io l'ho fatto col bimby.
I porri vanno sbollentati per tre minuti in acqua salata, poi scolati bene e insaporiti con i restanti 20 gr di burro in un tegame. Dopo una decina di minuti, si bagnano con la birra e si lasciano stufare a fuoco basso e tegame scoperto fin quando la birra sarà evaporata.
Per servire, disporre il purè su un vassoio, accomodarvi sopra i porri e portare subito in tavola.

Il finto barbecue va iniziato - come dicevo sopra - almeno tre ore prima. Si mettono le costine in un tegame basso e largo, possibilmente di quelli pesanti di ghisa o alluminio antiaderente, con gli aromi prescelti: io stasera ho usato il lemongrass, perchè ne avevo ancora un bel po', ma di solito ci metto i limoni spremuti e anche un po' della loro scorza, insieme a rosmarino e aglio.
Salare, pepare ed aggiungere eventualmente altre spezie da barbecue a proprio gusto, poi coprire con acqua e mettere sul gas a fiamma bassa.
Far cuocere piano piano per un paio d'ore, poi cominciare ad alzare un po' la fiamma fino a quando tutta l'acqua sarà evaporata. Gli ultimi minuti di cottura devono essere sorvegliati con attenzione, per evitare che si bruci tutto: la carne va mescolata e lasciata cuocere fino al raggiungimento del grado di doratura preferito.

Servire insieme stoemp e finto barbecue.

Il commento della copiona: una cena ottima, perfetta per una sera d'inverno. E neanche tanto pesante, alla fine :-)

martedì 2 febbraio 2010

Pollo al limone e lemongrass


Questo è uno di quei piattini semplici e veloci che risolvono una cena. Presenta anche due innegabili vantaggi: è egualmente buono sia caldo sia freddo (quindi va bene per qualsiasi stagione) e migliora a star lì (quindi si può fare in anticipo).

Servono:
  • 2 petti di pollo interi
  • 4 foglie di alloro
  • 3 spicchi d'aglio in camicia
  • tre limoni medi
  • un bicchiere di vino bianco
  • 5 o 6 steli di lemongrass
  • sale e pepe bianco
  • olio extravergine di oliva

Tagliare a dadi il pollo e metterlo in un tegame insieme a tre cucchiai d'olio, agli spicchi d'aglio in camicia schiacciati, all'alloro e al lemongrass, tagliato a rondelline.
Farlo dorare, poi bagnarlo col vino e il succo dei limoni, salare e pepare.
Incoperchiare e far cuocere a fuoco moderato per un'oretta.
Un quarto d'ora prima del termine della cottura, scoperchiare in modo che il pollo si possa colorire.
Eliminare le foglie di alloro e servire, accompagnando magari da riso bianco al vapore.

Il commento della copiona: il lemongrass si trova nei negozi etnici ed ha la forma di minuscole cipolline lunghe. Di solito viene venduto a mazzetti. Il sapore è agrumato e piccante, con sentore di aglio e anche di noce di cocco fresca. Se non si trova, non è la fine del mondo, nel senso che il succo di limone serve già a dare un ottimo profumo e sapore a questo piattino.

lunedì 1 febbraio 2010

Datteri croccanti al prosciutto


Se, come me, avete ancora frutta secca che gira per casa da Natale e nessuno se la vuole mangiare, questo è un modo per mascherarla e servirla come stuzzichino per un aperitivo o come antipasto.
Servono:
  • datteri secchi
  • formaggio saporito (feta, ricotta salata, grana ecc.)
  • prosciutto crudo saporito

Dopo aver snocciolato i datteri, farcirli con un cubetto di formaggio e avvolgerli con una fettina di prosciutto crudo, fissandola con uno stecchino.
Infornare a forno già caldo, fin quando il prosciutto diventa croccante e dorato.
Servire caldi o tiepidi.

Il commento della copiona: se piace l'abbinamento dolce/salato, questo è un piattino davvero buono!

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