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sabato 31 ottobre 2009

Crema di polenta (ricetta con dedica)


Dedico questa ricetta al mio amico Carlo di Facebook, che sta al freddo a Tirana: una crema morbida e riscaldante, perfetta per una sera in cui si ha solo voglia di comfort food.
L'idea l'ho presa da Amarillina, che la pubblicò anni fa su coquinaria e l'ho un po' modificata.


Servono:
  • 1 lt di brodo vegetale o di carne
  • 1/2 lt di latte
  • 200 gr di farina di mais fioretto
  • sale
  • avanzi di formaggio (quelli che volete e nelle quantità che volete: io usato cheddar irlandese)
  • erba cipollina

Si mette a scaldare il brodo e quando bolle si versa la farina mescolando bene con una frusta.
Si aggiunge poi il latte, si abbassa il fuoco e si fa cuocere piano piano, a pentola coperta per una mezz'ora e mescolando di tanto in tanto: inevitabilmente, la crema si attaccherà un po' sul fondo, a meno di non utilizzare una pentola antiaderente, ma non è un problema.
Nel frattempo preparare i formaggi, tagliandoli a pezzetti o grattugiandoli e incorporarli alla crema mescolando bene, poi proseguire la cottura per un paio di minuti. Aggiustare eventualmente di sale.
Versare nelle scodelle e guarnire con l'erba cipollina tagliuzzata con le forbici.

Il commento della copiona: questa si può fare anche semplicemente con acqua, invece che con brodo e addirittura usare la polenta istantanea, se si va di fretta. In ogni caso, è una delizia!

Strozzapreti alla zucca Hokkaido e acciughe


Una cosa del genere era nel menu di un ristorante dove sono stata questa settimana. Pur senza averli assaggiati personalmente (quelli erano maccheroncini), li ho visti e annusati. Oggi ho provato a rifare quel condimento, semplificandolo un po' rispetto al ricordo e il risultato è stato gradevolissimo. Le dosi sono spannometriche perchè ho improvvisato questo piatto all'ultimo momento, ma un piatto come questo si presta bene a modifiche delle dosi a gusto proprio.

Ho usato:

  • un pezzetto di zucca Hokkaido con la buccia
  • filetti di acciuga sott'olio (forse sottosale sarebbero meglio, ma non le avevo)
  • scalogno
  • qualche cucchiaio d'olio
  • prezzemolo ed erba cipollina tritata
La zucca Hokkaido si fa a fettine sottili, con la buccia e tutto.
Intanto, si fa soffriggere in poco olio lo scalogno tritato e dopo qualche minuto, si aggiunge la zucca.
Cuocere per qualche minuto, poi aggiungere le acciughe tagliate a pezzetti e portare a cottura: la zucca deve ammorbidirsi ma non disfarsi.
Quando gli strozzapreti saranno cotti (cinque minuti bastano, devono rimanere consistenti), scolarli e spadellarli col condimento per un paio di minuti.
Spolverizzare di prezzemolo ed erba cipollina tritata e servire.
Il commento della copiona:
che bontà! L'acciuga e la zucca vanno insieme che è una meraviglia. All'assaggio, mi è venuto in mente che ci sarebbero state bene un paio di foglie di salvia, per profumare la zucca intanto che cuoceva... la prossima volta!

Strozzapreti al torchio con impasto di albumi

Mi sono trovata una tazza intera di albumi e nessuna voglia di farci delle cose dolci. Ho pensato agli stringozzi umbri, ma poi mi è venuta in mente di provare a passarli dal ferro dei passatelli: niente da fare... l'impasto era troppo duro! Mi sono ricordata di avere nel mio museo degli attrezzi da cucina inutilizzati un piccolo torchio a mano di plastica per fare spaghetti, maccheroni e altro.
L'ho recuperato con non poca fatica e l'ho usato per estrudere l'impasto: il formato è un mezzo spaghetto, non esattamente uno strozzaprete (che almeno in Romagna è più corto e ritorto), ma non mi veniva in mente altro modo con cui chiamarli.

Servono:
  • 270 gr di albumi
  • 350 gr di farina bianca
  • 150 gr di semola rimacinata di grano dura + altra per lo spolvero e l'estrusione
  • sale

Ho impastato a mano gli ingredienti pesati e ho continuato a lavorare l'impasto sulla spianatoia spolverizzandola di semola rimacinata man mano che veniva assorbita: alla fine ho ottenuto un impasto morbido ed elastico, ben lavorabile, ma non più appiccicoso, che ho fatto riposare per una mezz'ora coperto da una ciotola rovesciata.
Trascorso il tempo di riposo, l'ho passato nel torchietto, spolverizzando di farina man mano che si formavano gli strozzapreti e accomodandoli poi su un cesto di paglia ricoperto con uno strofinaccio pulito. Ho spolverato abbondantemente di semola, perchè non si appiccicassero.
Si cuociono in acqua bollente salata per circa cinque minuti, poi si spadellano col condimento preferito e si servono.

Il commento della copiona: mi sono divertita come una pazza, a girare la manovella del torchietto! E il risultato è stato eccellente... per me e mio marito, li ho conditi con la zucca e le acciughe. I miei figli si sono fatti un sughetto di pomodorini freschi e basilico che mandava un profumo delizioso -)

martedì 27 ottobre 2009

Pollo al cumino (Jeera Chicken)


Questo è un piatto indiano, tradizionale e piuttosto comune. Ne esistono tante versioni: io ho fatto una sintesi tra alcune ricette trovate in giro, anche per aggiustarlo al gusto della mia famiglia.
Il cumino abbonda e se, come me, amate il suo profumo e il suo sapore, amerete il pollo fatto in questo modo.

Io do le dosi, ma si può lavorare in modalità spannometrica, fino ad ottenere il risultato che più piace.

Ho usato:
  • 8 cosce di pollo, spellate
  • olio extravergine di oliva (non è molto indiano, ma per cucinare io uso questo :-D )
  • 2 grandi cipolle, affettate sottili
  • zenzero fresco, grattugiato (si può sostituire con zenzero secco in polvere)
  • 1 spicchio d'aglio
  • semi di cumino
  • curcuma
  • cumino macinato
  • peperoncino piccante
  • curry madras
  • limone
  • coriandolo fresco
per accompagnare:
  • 500 gr di yoghurt intero
  • coriandolo fresco
  • riso basmati cotto all'indiana

Si mette l'olio in una grande padella antiaderente, si fa scaldare e poi si uniscono due cucchiai da tavola abbondanti di semi di cumino, facendoli tostare fino a quando sprigioneranno un buon profumo aromatico.
A qeusto punto si uniscono le cipolle affettate, lo zenzero fresco (circa un paio di centimetri) grattugiato e l'aglio schiacciato. Si fa soffriggere per una quindicina di minuti, mescolando spesso.
Nel frattempo si praticano dei tagli diagonali sulle cosce. Quando le cipolle saranno dorate, si uniscono le altre spezie: io ho usato un cucchiaino raso di curcuma, di curry madras e di cumino macinato e un pizzico di peperoncino piccante, ma naturalmente queste quantità sono aggiustabili a gusto.
Ho poi unito le cosce di pollo, mescolando bene con un cucchiaio di legno affinchè le spezie le insaporissero e ho fatto soffriggere a fuoco medio alto per cinque o sei minuti.
Ho incoperchiato, abbassato la fiamma e fatto cuocere per circa 50 minuti, mescolando spesso.
Nel frattempo ho preparato il riso all'indiana, che poi in realtà sarebbe alla giapponese, visto che me lo ha insegnato la mia amica Takako :-)
Per farlo, si prende un tegame a fondo pesante fornito di coperchio. Si misura il riso con un contenitore qualsiasi (in questo caso, ho usato una tazza da caffelatte) e si mette nel tegamino insieme a doppia quantità di acqua fredda (per capirci: una tazza di riso e due tazze di acqua). Si sala normalmente e si mette sul fornello, scoperto. Quando prende bollore, si mescola, si abbassa il gas al minimo, si incoperchia e si lascia cuocere per 14 minuti ca.: io ho un coperchio di vetro e controllo a occhio lo stato di cottura. Quando sulla superficie del riso si formano delle sorte di buchi, è pronto: spegnere il gas e sgranare il riso con una forchetta.
Preparare anche la salsa di yoghurt, semplicemente mescolando lo yoghurt al naturale con il coriandolo tritato: io lo taglio con le forbici, per far presto :-)
Quando il pollo sarà cotto, bagnarlo con il succo di mezzo limone, aggiustarlo di sale e spolverizzarlo con coriandolo tritato.
Servire il pollo accompagnandolo dal riso e dalla salsa di yoghurt.

Il commento della copiona: è un piatto molto speziato e profumato, da proporre a chi ama sapori etnici. E' anche molto leggero: ci sono due cucchiai d'olio e l'uso di cosce spellate garantisce un basso contenuto di grassi. Se si usa lo yoghurt magro, diventa ancora più leggero!
E al di là di queste considerazioni, è un piatto buonissimo!
P.S. La foto è oRenda... :-P

domenica 25 ottobre 2009

Taglierini in brodo con intingolo di fegatini (brodo della puerpera)

Di ricette di minestre in brodo "rinforzato", destinate ad ammalati, convalescenti e puerpere è piena la tradizione italiana e non solo quella. La cure-all chicken soup, la minestra in brodo di pollo spesso con dentro il riso, è un classico della cucina americana, mutuata dalla tradizione ebraica e, come dice il suo stesso nome, è destinata a curare tutti i mali, del corpo e dell'anima.
Per questa zuppa sostanziosa e appagante, un piatto unico per noi, mi sono ispirata ad un ricetta si Alessandro Molinari Pradelli, dal suo libro sulla cucina del Trentino Alto-Adige, rifacendola con ingredienti che avevo sottomano.

Ho usato:
  • 2 lt circa di brodo di pollo (fatto con 4 cosce di pollo, sedano, carota e cipolla)
  • 250 gr di taglierini all'uovo secchi
  • 400 gr tra fegatini e durelli di pollo
  • 3 grossi scalogni
  • 1 cucchiaio abbondante di triplo concentrato di pomodoro
  • olio extravergine di oliva
  • parmigiano grattugiato
  • sale e pepe

Fatto il brodo (nella pentola a pressione!), l'ho fatto raffreddare e l'ho colato per togliere il grasso.
(A proposito... per colare il brodo in modo facile e veloce, io uso un normale colino di rete, ricoperto di ovatta di cotone, che alla fine butto ovviamente via (l'ovatta, non il colino ;-D ): viene perfetto!).
Per l'intingolo di fegatini: ho messo in padella qualche cucchiaio di olio, i fegatini e i durelli ben lavati, tagliati a pezzetti e asciugati, gli scalogni tritati e il concentrato di pomodoro. Ho fatto cuocere per una mezz'ora.
Nel frattempo, ho spellato e tagliato a dadini due delle cosce di pollo del brodo, ho scaldato il brodo e ce le ho aggiunte.
Ho aggiunto anche circa la metà dell'intingolo, ho fatto riprendere bollore e ho calato i taglierini.
Appena cotti, ho scodellato la minestra nei piatti di portata, mettendo al centro di ogni piatto ancora un po' di intingolo.
Chi ha voluto, ci ha aggiunto il parmigiano grattugiato.

Il commento della copiona: comfort food per una domenica autunnale :-)

Milk Chocolate Chip Cookies (biscotti con pezzi di cioccolato al latte)


Ho fatto questi biscotti su richiesta di Tommi, che è misteriosissimo e molto riservato sulla sua vita privata e sui suoi gusti. Quando lascia trapelare qualche preferenza, cerco di coglierla al volo e preparare qualcosa che gli piaccia... oh well, ho un debole per questo figlio e si sa :-D
Questi biscotti sono sperversi, quasi come le lasagne della domenica. Ne esistono centinaia di versioni e quindi potete divertirvi a confrontarle tra di loro. Questa, che viene da una rivista inglese, è la mia preferita, perchè non sono eccessivamente dolci ma golosissimi. E il cioccolato al latte li rende graditi anche a quella parte della famiglia che non ama il cioccolato in generale.

Servono:
  • 250 gr di burro morbidissimo
  • 125 gr di zucchero semolato
  • 150 gr di zucchero di canna
  • 2 cucchiai di golden syrup
  • 1 cucchiaino di estratto di vaniglia
  • 2 uova
  • 375 gr di farina
  • 1 cucchiaino di bicarbonato
  • 350 gr di cioccolato al latte
  • un pizzico di sale

Accendere il forno a 170°.
Tritare grossolanamente il cioccolato al latte con unn grosso coltello e tenere da parte.
Montare il burro con i due zuccheri, il golden syrup e la vaniglia, fino ad ottenere una massa chiara e ben gonfia: con una planetaria si fa presto!
Aggiungere le uova, una alla volta, continuando a sbattere, poi, tutta in una volta, la farina setacciata insieme al bicarbonato e al sale. Mescolare il tutto velocemente, poi, aiutandosi con un cucchiaio di legno incorporare all'impasto i pezzetti di cioccolato.
Rivestire di carta forno delle placche da pasticceria di allluminio e con un cucchiaio da the ricavare delle palline abbondanti che verranno disposte sulle placche, ben distanziate l'una dall'altra: non è necessario schiacciarle, perchè in cottura si assestano e si allargano.
Infornare per 12-15 minuti, a seconda del forno e del risultato che si vuole ottenere.
I biscotti saranno molto molli quando escono dal forno, quindi per la cottura regolarsi col colore e col profumo: più cuociono più sono croccanti, ma in ogni caso non andare oltre i 15 minuti.
Tolti dal forno, farli riposare qualche minuto, in modo che si induriscano un po', poi farli raffreddare su un cesto di vimini o su una gratella da pasticceria.
Conservare dentro scatole di latte ben chiuse.

Il commento della copiona: non voglio sapere quante calorie hanno, questi biscotti... ma sono libidinosi!

sabato 24 ottobre 2009

Zimtschnecken (Dolcetti di sfoglia alla cannella)


Anche questi vengono da una rivista tedesca. Si fanno in un attimo e sono buonissimi!

Servono:
  • 1 rettangolo di pasta sfoglia (anche qui... fatela da soli o compratela già pronta :-D )
  • 50 gr di burro fuso e raffreddato
  • 4 cucchiai di zucchero semolato
  • 1 cucchiaio di cannella
  • 1 uovo

Accendere il forno a 200°
Srotolare la pasta sfoglia e spennellarla col burro fuso.
Mescolare lo zucchero e la cannella e usarne circa la metà per spolverizzare la pasta imburrata.
Arrotolare la sfoglia per il lato lungo, poi tagliarne dei rotolini usando un coltello molto affilato: ne verranno circa 32.
Appoggiarli su una placca da pasticceria rivestita di carta forno, tenendoli ben distanziati per evitare che gonfiandosi in cottura si attacchino l'uno all'altro (serviranno due placche!).
Spennellarli con l'uovo leggermente sbattuto e usare il rimanente composto di zucchero e cannella per spolverizzarli ulteriormente.
Infornarli per 12-15 minuti, o fino a quando saranno ben gonfi e dorati.
Toglierli subito dalla placca e farli raffreddare su una gratella da pasticceria.

Il commento della copiona: per togliersi alla svelta la voglia di dolce sono perfetti!

Torta di cipolle e mele (Apfel-Zwiebel-Kuchen)

Questa l'ho trovata in una rivista tedesca e l'ho fatta oggi per pranzo: velocissima e molto buona!

Servono:
  • 1 disco di pasta sfoglia (fatta in casa o comprata... io indovinate quale ho scelto? :-D )
  • 2 grosse cipolle dorate
  • 2 mele acidule (ho usato le granny smith)
  • 2 cucchiai di burro
  • 3 uova
  • 200 gr di panna acida (in alternativa, fromage frais oppure yoghurt denso)
  • qualche foglia di salvia
  • noce moscata
  • sale e pepe
Accendere il forno a 200°
Tagliare le mele e le cipolle a fette un po' spesse e farle dorare leggermente nel burro fuso.
Fuori dal fuoco, unire le uova, la panna e qualche foglia di salvia tritata. Insaporire con la noce moscata, salare e pepare e mescolare bene.
Foderare con la sfoglia una tortiera a bordi alti rivestita di carna forno. Versare il ripieno al centro della pasta, distribuirlo bene con il dorso di un cucchiaio e infornare per circa mezz'ora.
Sfornare e servire caldo o tiepido.

Il commento della copiona: mele e cipolle vanno benissimo insieme!

Pacchettini di nasello e prosciutto crudo al nanami togarashi

Sto tentando di svuotare il freezer un'altra volta... ma so già che sarà un'impresa quasi impossibile :-D
Oggi ho trovato una busta di cuori di nasello surgelati: chissamai quando e perchè li avevo comprati... i miei figli non mangiano "pesce a forma di pesce" e allora ne ho scongelati quattro e li ho preparati in questo modo, per me e mio marito. In realtà, l'idea iniziale era quella di metterci del ginepro (che ADORO, per aromatizzare il pesce in tranci... con la coda di rospo è fantastico!), ma naturalmente il ginepro era finito... E allora ho rimediato con la miscela di spezie giapponesi chiamata nanami togarashi o shishimi.
Servono:
  • 4 cuori di nasello
  • 8 fette di prosciutto crudo saporito, meglio se un po' grasso
  • 8 foglie di salvia
  • nanami togarashi o shishimi (o altre spezie piccanti a gusto proprio)
  • vino bianco
attrezzatura: nastrini di silicone per legare i pacchettini oppure spago da cucina

Ho avvolto ciascun cuoricino di nasello in due fette di prosciutto crudo, inframezzando con foglie di salvia e ho le ho fermate con i nastrini di silicone.
Li ho poi messi in una padella antiaderente, senza olio e li ho fatti dorare. Ho bagnato con poco vino bianco e quando si è asciugato, ho aggiunto il nanami togarashi da un lato e dall'altro dei pacchettini.
Ancora un poco di vino bianco e ho fatto nuovamente asciugare.
In venti minuti erano pronti.

Il commento della copiona: molto gustosi, un'invenzione da ripetere!

domenica 18 ottobre 2009

Brodo bruciato ai porcini e altri funghi


(mio figlio maggiore mi chiede spesso qualcosa di "fungoso" e allora cosa c'è di meglio di una minestra bollente che riscaldi le mani e l'anima, per concludere una tranquilla domenica in famiglia? Per questa mi sono ispirata ad una ricetta trovata ne La cucina del Trentino Alto-Adige, di Alessandro Molinari Pradelli.)

Servono:
  • 750 gr di funghi misti, anche surgelati, di cui almeno 300 gr di porcini
  • 2 cucchiai di prezzemolo tritato
  • 4 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • 1 bicchiere di vino bianco secco
  • 60 gr di burro
  • 180 gr di farina bianca
  • 2 lt di brodo buono di pollo
  • sale e pepe di mulinello
attrezzatura: frullatore a immersione

In una larga padella mettere l'olio, il prezzemolo e i funghi puliti e tagliati a pezzetti (ancora surgelati, se si usano di questo tipo), tutto insieme e tutto a freddo.
Mettere al fuoco e iniziare la cottura lentamente, in modo che il prezzemolo non bruci. Appena i funghi hanno buttato la loro acqua, alzare la fiamma e cuocere a calore vivace fino a quando l'acqua sarà quasi tutta evaporata. A questo punto, salare e pepare, bagnare col vino, far evaporare e poi togliere dal fuoco.
In un'altra pentola,preparare il brodo bruciato: sciogliere il burro e incorporare la farina, poi diluire col brodo di pollo (come se si facesse la besciamella, in pratica...) e cuocere, incoperchiato e a fuoco basso, per una ventina di minuti.
Aggiungere al brodo bruciato poco più della metà dei funghi precedentemente preparati e lasciare cuocere ancora per qualche minuto.
Frullare il tutto con un frullatore a immersione, aggiungere i funghi lasciate da parte, scaldare nuovamente il tutto, poi servire subito.

Il commento della copiona: ottima, delicata e leggera. Le creme e le vellutate senza aggiunta di panna e latte sono le mie preferite. I miei figli e mio marito hanno aggiunto pane tostato, a me è piaciuta molto così com'è.

Crema di zucca Hokkaido e castagne al basilico

Occorre fare una piccola premessa.
Come i tre o quattro che mi seguono e mi conoscono avranno forse capito, io faccio un lavoro assai impegnativo, che mi porta spesso in viaggio e mi tiene lontana dai fornelli. Però, mi permette anche di impossessarmi di prodotti e oggetti che qui - ai confini dell'impero, nonostante robustamente piazzata quasi nel mezzo del nulla :-D - non si trovano con facilità.
Questa ricetta (che io ho un po' modificato) l'ho scovata in una rivista tedesca ed è - insieme a tante altre cose - il bottino extralavorativo di una settimana di trasferta a Stoccarda. Viaggiando in auto, ho potuto portare a casa, oltre alla rivista, due zucche Hokkaido - dette anche potimarron - che da noi non avevo mai trovato. Se vi venisse la voglia di coltivarle, qui ci sono parecchie informazioni utili :-).
Le castagne - I confess... - sono in barattolo di vetro sottovuoto, comprate da Auchan qualche tempo fa: non resisto, quando trovo prodotti buffi o non reperibili da noi e li devo comprare... a volte poi li butto per raggiunto limite d'età, a volte perchè compro roba improbabile o totalmente inutile ma queste sono buonissime! Arrostite al fuoco, pelate e intere... valgono l'acquisto ed evitano l'impazzimento.
Infine, il basilico: mi pareva strano usarlo in un piatto che dice autunno! autunno! fin dal suo nome, perchè è per me legato all'estate. Ma le piante di basilico del terrazzo sono ancora ricche di foglie, profumatissime e non mi è sembrato vero di poterle usare.

Servono:
  • 200 gr di castagne fresche (oppure 150 gr di castagne sottovuoto o surgelate, vedi sopra!)
  • 1 pezzetto di peperoncino piccante
  • 1 manciata di foglie di basilico
  • 1 cucchiaio di olio di semi di zucca
  • 1 cucchiaio di aceto balsamico
  • 1 grosso scalogno
  • 3 spicchi d'aglio
  • 150 gr di patate
  • 700 gr di polpa di zucca Hokkaido (ma qualsiasi altra zucca andrà bene)
  • olio extravergine di oliva
  • 750 ml di brodo vegetale
  • 100 ml di vino bianco
  • noce moscata
  • sale e pepe
attrezzatura: un frullatore a immersione

Se si parte dalle castagne fresche, occorre inciderle e bollirle 20 minuti in acqua. Poi si scolano, si pelano e si tagliano a pezzettini. Se invece si parte da castagne già pronte, tagliarle a pezzettini e basta :-D
Le castagne così preparate si mettono in una zuppierina e si lasciano marinare col peperoncino a pezzettini, il basilico stracciato con le mani, l'olio di semi di zucca (se non ce lo avete, mettete olio extravergine di oliva e andrà benissimo!), l'aceto balsamico (io ho usato quello vero, denso come una crema), sale e pepe.
Pelare le patate e tagliarle a pezzetti.
Pelare la zucca (la buccia della Hokkaido è tenera e commestibile, quindi volendo si può lasciare), svuotarla dai semi, tagliarla a pezzetti.
Tritare finemente l'aglio e lo scalogno e metterli in un tegame con quattro cucchiai d'olio, aggiungere la zucca e le patate e soffriggere per qualche minuto.
Bagnare col brodo e col vino bianco, incoperchiare e cuocere una quarantina di minuti o fin quando patate e zucca siano morbide.
Frullare col minipimer, aggiustare di sale, se serve e insaporire con un poco di noce moscata.
Servire nei piatti con un po' di castagne e basilico e qualche goccia di olio di semi di zucca.

Il commento della copiona: buonissima!

domenica 4 ottobre 2009

Minestra di riso e sedano della Valle del Tanaro


(anche questa viene dalle Ricette Regionali Italiane di Anna Gosetti della Salda. La facevo spessissimo, quando i miei figli erano piccoli, perchè è semplice, veloce e leggera. E in questi giorni in cui ripercorro i miei ricordi e il mio passato, mi è tornata in mente e l'ho rifatta per la cena di stasera.
Le dosi sono quelle riportate nel libro e sono perfettamente equilibrate, ma si può fare anche occhiometricamente ed avere lo stesso un risultato eccellente.)

Servono:

  • sedano verde, con foglie gr. 200
  • riso Maratelli gr. 200 (io ho usato l'Originario)
  • burro 40 gr
  • prezzemolo (gambi e foglie) gr 20
  • 1 foglia d'alloro
  • olio extravergine di oliva
  • parmigiano grattugiato
  • sale

Si trita il sedano insieme ai soli gambi del prezzemolo, tenendo da parte il cuoricino centrale del sedano, quello con le foglioline gialle e le foglie del prezzemolo.
Si fa appassire, senza prendere colore, questo trito con tre cucchiaiate d'olio e una noce di burro, aggiungendo la foglia di alloro.
Dopo un 10-15 minuti, si aggiunge 1,200 lt. di acqua fredda e si porta a ebollizione a fuoco moderato: si sala e dopo altri 5 minuti di versa il riso e si fa cuocere.
Nel frattempo, si trita il cuoricino del sedano insieme alle foglioline di prezzemolo rimaste e si aggiunge alla minestra due minuti prima che il riso sia cotto. Togliere anche la foglia di alloro.
Quando il riso è pronto, aggiungere il burro rimanente, mescolare e servire in tavola con il parmigiano grattugiato.

Il commento della copiona: fresca e deliziosa e per niente "ospedaliera", anche se a leggerla e guardare la foto potrebbe sembrare!

Crema di zucca ai semi e olio di zucca


(ho fatto una minivacanza in Alto Adige, questa settimana e ho mangiato cose buonissime, tra le quali questa zuppa, lassù chiamata Schiuma di Zucca e servita in diversi ristoranti.
Io l'ho mangiata al Traubenwirt, uno dei posti più carini e tradizionali di Bressanone e ho provato a rifarla. La loro era molto più liquida e sicuramente era legata con la panna. La mia più densa e legata con le patate, ma assolutamente buonissima!
L'olio di semi di zucca non è facile da trovare: forse nei negozi che vendono cibo biologico si dovrebbe trovare. Io l'ho comprato in un supermercato a Brunico.)

Ho usato:

  • 1 piccola zucca da circa 1 kg (peso lordo)
  • 2 patate medie
  • 1 cipolla media
  • 1 scalogno
  • olio extravergine di oliva
  • burro
  • 750 ml di brodo di pollo
  • poco latte
  • semi di zucca leggermente tostati in padella
  • olio di semi zucca

Ho tagliato la zucca in 4 per il lungo e l'ho fatta cuocere in forno a 200° per circa mezz'ora (molto indicativo come tempo, perchè dipende da tante cose: comunque, quando è morbida è pronta).
Intanto che si intiepidiva, ho soffritto la cipolla e lo scalogno tritati in una noce di burro e un po' d'olio extravergine di oliva, poi ho aggiunto le patate a pezzi e il brodo.
Ho fatto cuocere a fuoco moderato e a pentola scoperta per un quarto d'ora circa, poi ho aggiunto la polpa della zucca (prelevata con un cucchiaio) e ho continuato la cottura fino a quando le patate erano pronte.
Ho frullato col minipimer e diluito leggermente col latte (ma si può diluire anche di più, eventualmente anche con altro brodo) .
Ho messo nei piatti, al centro un pizzico di semi di zucca e un poco di olio di zucca, più per decorare che per insaporire: è così scuro che sembra aceto balsamico!

Il commento della copiona: molto buona e leggera! Se non si trova l'olio di zucca, un olio extravergine di oliva andrà benissimo.

Dolce di mele e noci al profumo di arancia e cannella

(un nome lunghissimo per un dolce che è piaciuto molto alla mia famiglia. Non è la classica torta di mele alta e soffice: è un dolce basso, perchè non ha lievito e viene cotto in una teglia da crostata bassa e molto larga. Le noci e l'arancia si accompagnano benissimo alle mele e che dire della cannella? Una torta di mele non è tale se non c'è la cannella dentro :-)
La ricetta è adattata da With Love from Darling's Kitchen).

Servono:

  • 3 uova
  • 150 gr di zucchero semolato
  • 200 gr di farina
  • 1/2 arancia, con la buccia, frullata
  • 1 cucchiaino di essenza di vaniglia
  • 70 gr di burro fuso
  • un pizzico di sale

e ancora:

  • 2 mele detorsolate ma non sbucciate e affettate sottilissime con la mandolina
  • 3 cucchiai rasi di zucchero
  • 1 cucchiaio di cannella in polvere
  • 100 gr di noci tritate grossolanamente

attrezzatura: una teglia da crostata da almeno 30 cm di diametro

Si montano le uova insieme allo zucchero con le fruste elettriche per almeno cinque minuti: devono triplicare di volume e diventare gonfie e bianche.
Continuando a montare, ma a più bassa velocità, si aggiungono la farina, l'arancia frullata e la vaniglia.
Infine, il burro fuso e il sale, incorporandoli delicatamente per non smontare il composto.
Mescolare alle mele i 3 cucchiai di zucchero e la cannella, facendo in modo che si distribuiscano uniformemente.
Rovesciare il composto nella teglia ben imburrata, ricoprirlo con le mele e infine cospargerlo con le noci tritate.
Mettere in forno già caldo a 170° e cuocere per 40 minuti.
Sfornare, fare intiepidire e sformare su una gratella da pasticceria, fino a farlo raffreddare del tutto.
Accomodare il dolce sul piatto di portata e a piacere spolverizzare di zucchero a velo.

Il commento della copiona: un dolce di mele un po' diverso dal solito e con un profumo di miele fantastico (anche se il miele non c'è :-D )

Cipolle ripiene


(dopo parecchi giorni di assenza, dovuti ad un evento molto triste e subito dopo ad uno molto felice e a tanti impegni ed incombenze, stamattina mi sono rimessa ai fornelli. Lo desideravo moltissimo... di più, ne sentivo il bisogno... Avevo voglia di fare cose che divertessero me e piacessero alla mia famiglia. Piatti tradizionali, solidi... niente cucina fusion o esperimenti azzardati.
Queste cipolle ripiene, piemontesi, sono tratte da "Le ricette regionali italiane" interpretate da Anna Gosetti della Salda, che, come ho già avuto modo di dire, è, secondo me, una delle colonne portanti di qualsiasi biblioteca culinaria.
Io ho modificato leggermente le dosi e metterò tra parentesi le quantità riportate nel libro).

Servono:

  • 250 gr (200 gr) di carne macinata mista suino/bovino (nel libro non è specificato)
  • 100 gr di parmigiano grattugiato
  • 5 (4) cipolle grandi (ho usato quelle dorate)
  • 2 uova (1, nell'originale)
  • acquavite (io ho usato la mia grappa al sedano e limone , anche se sta ancora maturando)
  • poco burro
  • sale e pepe

Si comincia sbollentando per 20 minuti in acqua salata le cipolle pelate e lasciate intere.
Si scolano, si lasciano intiepidire bene, poi si tagliano a metà in senso orizzontale e si si svuotano un po'. La polpa tolta va tritata bene col coltello (no frullatore!) e tenuta da parte perchè servirà per il ripieno.
In un tegamino, si fa soffriggere un po' la carne con una noce di burro: deve essere tostata, non dorata, poi si aggiunge la cipolla tritata, si soffrigge ancora un paio di minuti e si toglie dal fuoco, lasciandola intiepidire.
A questo punto, il ripieno così prepararato va arricchito con il parmigiano grattugiato e legato con le uova. Salare e pepare a gusto. Con questo composto riempire le mezze cipolle preparate e disporle in una pirofila imburrata.
Su ognuna mettere un fiocchetto di burro, poi spruzzare di grappa.
Io ho infornato in forno già caldo a 180° ventilato (oppure 200° normale) e cuocere per 50 minuti.
Servire calde oppure far raffreddare e gustare tiepide o a temperatura ambiente.

Il commento della copiona: sono buonissime! Io le ho assemblate il giorno prima, per comodità, e le ho conservate in frigo per una notte coperte di pellicola. Davvero una squisitezza!

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