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martedì 28 luglio 2009

Un cena improvvisata e normale

(la mia famiglia mi ha chiesto se, per favore, ogni tanto posso fare qualcosa di "normale"... a me pare di cucinare cose piuttosto ordinarie, ma evidentemente per loro non è così... la cena di stasera, improvvisata con quel che c'era in casa, è stato però particolarmente apprezzata e quindi entra di diritto tra le preparazioni da ricordare, ma non sotto il capitolo "nefandezze" :-D
Il finto hummus non l'ho copiato, ma immagino di non essere la prima a farlo così, quindi riconosco volentieri i diritti d'autore a chi li volesse rivendicare. La baguette l'ho mangiata spesso in giro fatta con la mozzarella e l'unica variante mia è quella del formaggio di capra, perchè quello c'era nel frigo)

Crostini con finto hummus

Servono:

250 gr di ceci già lessati
il succo di mezzo limone
olio extravergine di oliva
qualche rametto di prezzemolo
pepe nero
uno spicchietto d'aglio

Si mette tutto nel frullatore e si frulla fino ad ottenere una crema (io ci ho lasciato qualche piccolo frammento di ceci... mi piace di più così) che poi si spalma su crostini di pane.
Se ci fosse tempo, sarebbe carino decorare i singoli crostini con una dadolata di verdura colorata, per esempio pomodoro o peperone rosso o verde, perchè così sono palliducci.


Baguette alla caprese

(il titolo è un bieco gioco di parole, perchè il formaggio usato è di capra :-D )

Servono:

una baguette intera
uno spicchio d'aglio (facoltativo)
formaggio di capra dolce (io ne ho usato uno spagnolo della Lidl)
pomodori ciliegini
basilico
olio extravergine di oliva
pepe

Ho diviso la baguette a metà per il lungo, l'ho strofinata da un lato con l'aglio e sopra ho messo il formaggio di capra tagliato a fettine. Ho poi distribuito sopra dei ciliegini tagliati a pezzetti e leggermente strizzati, il basilico (molto... si è capito che mi piace da morire? :-D ), una leggerissima passata di pepe nero (ma veramente un sospetto...) e olio extravergine di oliva.
Ho coperto con l'altra metà e prima di portare in tavola, per evitare l'effetto nutella party che proprio non mi piaceva, l'ho tagliata a pezzi.

Il commento della copiona: dieci minuti per preparare tutto, con quello che c'era in casa... vale la pena, no?

domenica 26 luglio 2009

Gamberi con la gota


(la gota, in Toscana, è il guanciale di maiale. Mi sono ispirata a qualcosa che avevo mangiato lo scorso inverno durante una cena "posh"e ho provato a rifarlo a modo mio: l'originale aveva il lardo di Colonnata - what else? come direbbe il buon George (nel senso di Clooney :-D )

Servono:

code di gambero pronte per la cottura (togliere il guscio e il budellino nero)
gota di maiale, affettata finissima
pane toscano raffermo
aglio
prezzemolo
sale e pepe

Si prepara la panatura frullando il pane raffermo con l'aglio, il prezzemolo e il sale. Io, come ho già avuto modo di scrivere, preferisco decisamente il pane raffermo al pangrattato, per questo tipo di preparazioni.
Si stende una fettina di gota sul piano di lavoro, si ricopre con un leggero strato di pangrattato e si avvolge intorno a ciascuna coda di gambero, fissando il tutto con uno stecchino.
I gamberi così acconciati (come direbbe l'Artusi...) si dispongono su una teglia di alluminio e si infornano per una decina di minuti a forno già caldo a 200°: se è ventilato è meglio, così diventano più croccanti.
Servire subito.

Il commento della copiona: buonissimi e anche molto facili e veloci. Si possono preparare in anticipo e cuocerli giusto al momento di andare in tavola.

Bruschette con anguria e feta


(mi sono ispirata ad una ricetta di una ML, ma poi l'ho fatta a modo mio)

Servono:

pane toscano raffermo
anguria matura e ben fredda
formaggio feta, ben freddo
cipolla di tropea
basilico
olio extravergine di oliva
pepe

Si affetta il pane, si spennella di olio e si mette in forno già bel caldo, fino a diventare croccante. In alternativa, si può abbrustolire il pane su una piastra o su una griglia.
Nel frattempo, tagliare l'anguria fredda di frigo a piccoli pezzetti, aggiungere il formaggio ridotto a dadini e un po' di basilico stracciato con le mani.
Mettere nello spremiaglio un pezzetto di cipolla di tropea e schiacciarla sull'anguria, in modo da estrarne il succo. Condire con olio e pepe: niente sale, il formaggio è già ben salato.
Appena il pane è pronto, accomodarlo sui piatti di portata e su ogni fetta disporre un poco di insalata di anguria e feta.
Servire subito.

Il commento della copiona: bisogna lavorare velocemente e mettere insieme il piatto all'ultimo istante prima di andare in tavola. Una delizia!

Insalata di quinoa


(ho semplicemente usato la quinoa come base per un'insalata che di solito faccio col couscous)

Servono:

quinoa preparata per la cottura e lessata
olio extravergine di oliva
limone
prezzemolo tritato
basilico
olive nere
un pezzetto di cipolla di Tropea
aglio
sale e pepe

(dalla confezione di Altromercato): "La quinoa è un alimento particolarmente ricco di proprietà nutritive. Contiene fibre e minerali, come fosforo, magnesio, ferro e zinco: è anche un'ottima fonte di proteine vegetali. Contiene inoltre grassi in prevalenza insaturi. La quinoa per natura non contiene glutine ed è alimento adatto sia agli adulti che ai bambini."


Preparazione della quinoa: la quinoa va lavata molto bene, in parecchie acque, per togliere la sostanza amara che ricopre i piccoli chicchi. Io la metto sotto acqua corrente, dentro un colariso e la muovo con le mani. La scolo e la cuocio in acqua bollente salata per 12 minuti. La raffreddo in acqua fredda, la scolo benissimo e poi la condisco.


Mettere la quinoa bollita in una grande insalatiera, condirla con abbondante olio extravergine, il succo di limone il prezzemolo, la cipolla e l'aglio, tutti tritati. Aggiungere basilico stracciato con le mani e olive nere a pezzi. Aggiustare di pepe e sale e far riposare in frigo fino al momento di servire.

Il commento della copiona: un'insalata molto gradevole e rinfrescante.

sabato 25 luglio 2009

Quinoa a colazione


(vedi che succede ad alzarsi troppo presto alla mattina... bisogna riempire ore vuote e vengono idee balzane... questa è un'invenzione di pochi minuti fa... a me è piaciuta moltissimo, ma immagino che molti penseranno che farei meglio a continuare a copiare, se la mia creatività si esprime in questo modo ;-D )

Servono:

quinoa cotta
yogurth (in questo caso era alla fragola)
frutta (anguria, la mia preferita in estate)

Si mette tutto insieme e si mangia!

Il commento della copiona: in estate, una colazione fresca è quello che ci vuole. La quinoa è buonissima e richiede un po' di pretrattamento prima della cottura. Stasera pubblico un po' di notizie (che peraltro sono facilmente reperibili googlando...) e le indicazioni per prepararla. E forse anche un'altra ricetta ;-D

domenica 19 luglio 2009

Vino bianco al basilico


(una ricetta divertissement che si faceva in estate a casa mia e che è piacevolissima in un caldo giorno d'estate... )

Servono:

vino bianco
basilico freschissimo, appena colto dalla pianta

Il vino da usare è un semplice vino bianco da tavola, niente di particolare. In omaggio alla città dove vivo, io ho scelto del Tavernello millesimé en vrai brick ;-D
Si mettono due o tre rametti di basilico, a seconda della quantità di vino che si vuole profumare, in una caraffa di cristallo e sopra si versa il vino.
Si copre con pellicola e si mette in frigo per almeno 12 ore.
Il basilico diventerà scuro.
Al momento di servire, togliere il basilico e sostituirlo, con altro fresco e verde.

Il commento della copiona: io sono astemia, nel senso che non amo gli alcolici e non ci capisco nulla, soprattutto! Ma questo vino mi piace molto e in estate ne bevo sempre un po'. E' fresco, aromatico, profumatissimo e molto adatto per essere servito come aperitivo o per accompagnare piatti che contengano basilico.

Un'eccezione... solo foto e niente ricette... ma c'è un motivo...

Ho fatto un viaggio di lavoro in Sicilia e ho fotografato un po' delle cose che ho mangiato.
Non tutte... la brioche con gelato di mandorla, granella di pistacchio e panna montata che è stata il mio pranzo a Palermo l'ho saltata...
Anche le granite di caffè che ogni tanto aiutavano a sopportare meglio il caldo e la stanchezza...
Oppure le panelle e i cazzilli, antipasto della cena ad Isola delle Femmine con le mie amiche: eravamo troppo impegnate a chiacchierare :-D
E la scacciata ripiena di mozzarella e melanzane e quella ripiena di uova sode, mozzarella e pomodoro?
Beh insomma... questo è un assaggino di quello che ho mangiato :-)






Gamberi rossi di Mazara con tagliolini di calamaro... indescrivibili...


















A Palermo mi è venuta voglia di insalata di cedri e il maitre è andato in giardino, ne ha staccato uno dall'albero e me lo ha portato affettato e condito...













Gli spaghetti ai ricci di mare dell'Isola delle Femmine... indimenticabili... ma il condimento migliore è stata la compagnia :-*****














Biancomangiare con granella di mandorla: buon compleanno a me! :-*


La frittura di paranza.









E questo è il tonno alalonga impanato. grigliato e... smangiucchiato ;-D

Una granita di more di gelso, mangiata ai piedi dell'Etna...




Le verdure grigliate di Cinisi... che non mi vengano mai a dire che sono banali :-)

Spaghetti freddi al basilico con mandorle e olio santo


(il pranzo di oggi, messo insieme ramazzando quello che c'era in casa, visto che ieri non ho fatto la spesa :-D . L'olio santo è l'olio piccantissimo fatto col peperoncino abruzzese: l'ultimo cucchiaino di quello preparato lo scorso anno a S. Eufemia alla Majella è finito qua dentro)

Servono:

spaghetti grossi
basilico freschissimo
olio santo
olio extravergine di oliva
aglio
mandorle a lamelle

Intanto che gli spaghetti si cuociono, mettere in una grande insalatiera il basilico (moltissimo!), rotto con le mani, aglio spremuto con l'apposito attrezzo (oppure tritato finissimo), l'olio e una manciata di mandorle a lamelle. Insaporire con un cucchiaino, massimo due, di olio santo e con un po' di sale.
Scolare gli spaghetti ben al dente, raffreddarli sotto l'acqua corrente e versarli nell'insalatiera, mescolandoli accuratamente per condirli.
E' preferibile poi sistemarli in un vassoio lungo, in modo che rimangano stesi e guizzanti.
Lasciarli riposare almeno un paio d'ore e poi servirli.

Il commento della copiona: l'olio santo non deve prevalere sul resto, quindi mano leggera!

lunedì 13 luglio 2009

I BLOG CONTRO IL DECRETO ALFANO


Riporto integralmente dalla pagina creata sul social network Ning. L’appello è opera di Alessandro Gilioli, Guido Scorza e Enzo Di Frenna. Aderisci scrivendo a dirittoallarete@gmail.com , ma puoi anche pubblicare il banner sul tuo sito o postando testi sulla pagina dell’iniziativa.

Gli ultimi mesi sono stati caratterizzati da un susseguirsi di iniziative legislative apparentemente estemporanee e dettate dalla fantasia dei singoli parlamentari ma collegate tra loro da una linea di continuità: la volontà della politica di soffocare ogni giorno di più la Rete come strumento di diffusione e di condivisione libera dell’informazione e del sapere.

Le disposizioni contenute nel Decreto Alfano sulle intercettazioni rientrano all’interno di questa offensiva.

Il cosiddetto obbligo di rettifica imposto al gestore di qualsiasi sito informatico (dai blog ai social network come Facebook e Twitter fino a …. ) appare chiaramente come un pretesto, un alibi. I suoi effetti infatti - in termini di burocratizzazione della Rete, di complessità di gestione dell’obbligo in questione, di sanzioni pesantissime per gli utenti - rendono il decreto una nuova legge ammazza-internet.

Rispetto ai tentativi precedenti questo è perfino più insidioso e furbesco, perché anziché censurare direttamente i siti e i blog li mette in condizione di non pubblicare più o di pubblicare molto meno, con una norma che si nasconde dietro una falsa apparenza di responsabilizzazione ma che in realtà ha lo scopo di rendere la vita impossibile a blogger e utenti di siti di condivisione.

I blogger sono già oggi del tutto responsabili, in termini penali, di eventuali reati di ingiuria, diffamazione o altro: non c’è alcun bisogno di introdurre sanzioni insostenibili per i citizen journalist se questi non aderiscono alla tortuosa e burocratica imposizione prevista nel Decreto Alfano.

La pluralità dell’informazione, non importa se via internet, sui giornali, attraverso le radio o le tv o qualsiasi altro mezzo, costituisce uno dei diritti fondamentali dell’uomo e del cittadino e, probabilmente, quello al quale sono più direttamente connesse la libertà e la democrazia.

Con il Decreto Alfano siamo di fronte a un attacco alla libertà di di tutti i media, dal grande giornale al più piccolo blog.

Per questo chiediamo ai blog e ai siti italiani di fare una giornata di silenzio, con un logo che ne spiega le ragioni, nel giorno in cui anche i giornali e le tv tacciono. E’ un segnale di tutti quelli che fanno comunicazione che, insieme, dicono al potere: “Non vogliamo farci imbavagliare”.

Invitiamo quindi tutti i cittadini che hanno un blog o un sito a pubblicare il 14 luglio prossimo questo logo e a tenerlo esposto per l’intera giornata, con un link a questo manifesto. - scarica il banner.jpg

Non si tratta di difendere la stampa, la tv, la radio, i giornalisti o la Rete ma di difendere con fermezza la libertà di informazione e con questa il futuro della nostra democrazia.

domenica 12 luglio 2009

Spaghetti alla puttanesca (ma sarà quella vera?)


(beh, insomma... qui è difficile dire a chi l'ho copiata :-D )

Servono:

olio extravergine di oliva
aglio
capperi
olive nere snocciolate
acciughe
pomodori
peperoncino
prezzemolo tritato

Le dosi sono occhiometriche ;-D
Si soffrigge l'aglio nell'olio, si aggiungono le acciughe e si lasciano disfare a fuoco basso.
Si aggiungono poi i capperi e le olive nere tagliate a rondelle. Aggiungere anche un pezzetto di peperoncino piccante.
Nel frattempo, si pelano dei pomodori rossi, si tolgono i semi e si tagliano a pezzi.
Si buttano nel sugo e si fa cuocere una ventina di minuti: se i pomodori freschi non ci sono, si può usare ovviamente la polpa in barattolo.
Assaggiare ed eventualmente aggiungere un po' di zucchero, per contrastare l'acidità del pomodoro.
Tolto dal fuoco, aggiungere prezzemolo tritato e usare per condire gli spaghetti.

Il commento della copiona: non so se sia la puttanesca vera, non ho fatto indagini filologiche approfondite ;-D , dico la verità. E' un sugo messo insieme con quello che avevo in casa, perchè sono nella fase virtuosa di svuotamento della dispensa e consumo delle scorte :-D
Ho usato l'olio rimasto dal barattolo dell'aglio marinato e un poco di olio santo fatto lo scorso anno in Abruzzo.

sabato 11 luglio 2009

Spaghetti tiepidi ai pomodorini e basilico (ovvero il Piatto Perfetto)

Ecco... se mi dovessero abbandonare su un'isola deserta con una sola cosa da mangiare a colazione, pranzo e cena per tutto il resto della mia vita, io chiederei fornitura illimitata di questi spaghetti :-D


Servono:
  • pomodori ciliegini, i più dolci che riuscite a trovare
  • basilico profumatissimo, appena colto dall'orto (o dal vaso sul balcone :-D )
  • olio extravergine di oliva, saporito ma non troppo
  • spaghetti di ottima qualità

Alla mattina, mettete in una zuppiera i ciliegini tagliati in due o in quattro, il basilico stracciato con le mani e olio: le quantità dipendono dalla fame e dalla quantità di spaghetti che verranno cotti. Niente sale! Se proprio non ne potete fare a meno, aggiungetene un poco prima di condire gli spaghetti.
Coprite e lasciate lì, senza mettere in frigo.
Un'ora circa prima di servire, cuocete gli spaghetti bene al dente, scolateli e buttateli subito nella zuppiera, rimescolando bene.
Lasciate riposare e servire tiepidi o a temperatura ambiente: e poi gustate, come avrebbe detto il povero Buonassisi, con francescana felicità.

Il commento della copiona: in un piatto come questo, l'unica cosa che conta veramente sono gli ingredienti, che devono essere freschissimi e di ottima qualità.

giovedì 9 luglio 2009

Penne al prezzemolo


(ricetta di anitab di coquinaria)

Servono:

olio extravergine di oliva
1 acciuga
abbondante prezzemolo
capperi
olive nere

Intanto che la pasta cuoce, mettere al fuoco un tegamino con l'olio e l'acciuga, che si deve "annoiare tanto da disfarsi" dice Anita :-)
Tritare il prezzemolo e quando l'acciuga è sfatta, ritirare il pentolino dal fuoco, aggiungere il prezzemolo e mescolare, senza cuocere.
Aggiungere anche qualche cappero e delle olive nere, tagliate a rondelle.
Intanto si sarà cotta anche la pasta: condirla subito con il sughetto preparato e servire.

Il commento della copiona: velocissima e buonissima, peccato averla provata solo stasera e non prima! :-D
Si possono usare anche gli spaghetti.

mercoledì 8 luglio 2009

Rotolo freddo di tacchino


(ho mangiato una cosa simile qualche anno fa, ad una cena in piedi e mi era piaciuto così tanto che ho cercato qualcosa che gli assomigliasse. E' venuta fuori questa ricetta, che si trova in parecchi blog e siti col nome di Rotolo del gourmet e, pur non essendo quello dei miei ricordi, è gradevole e - per usare una parola che le redattrici dei giornali di cucina adorano :-D - molto scenografica... e per fortuna che non dicono coreografica ;-D )

Servono:

300 gr di petto di tacchino lessato
100 gr di prosciutto cotto in una fetta sola
200 gr di cream cheese (il Philadelphia, tanto per capirci...)
marsala
pasta d'acciuga
fette di prosciutto crudo
burro
pepe

Lessare il tacchino, farlo raffreddare, tagliarlo a pezzi grossolani e insaporirlo in padella con una noce di burro e due dita di bichiere di marsala.
Farlo raffreddare e tritarlo nel mixer (io ho usato il bimby, per fare alla svelta) insieme al prosciutto cotto, all'eventuale sughetto che fosse rimasto nella padella, un paio di cucchiaini di pasta d'acciuga e il cream cheese.
Aggiustare col pepe ed eventualmente col sale, ma suggerisco una mano leggerissima, con quest'ultimo, perchè il ripieno è già saporito e lo diventerà ulteriormente dopo che sarà stato avvolto nel prosciutto.
Stendere sul piano di lavoro un foglio di alluminio, stendervi sopra le fette di prosicutto lggermente sovrapposte, per formare un rettangolo.
Sul prosciutto, spalmare il ripieno preparato, arrotolare con delicatezza fino a formare un rotolo, chiuderlo bene con l'alluminio e far riposare in frigo almeno una notte.
Servire a fette, decorando a piacere.

Il commento della copiona: per una cena estiva, gradevole e molto saporito.

martedì 7 luglio 2009

Riso freddo allo yogurt, sesamo e erbe aromatiche


(non so da dove venga questa, ma è molto gradevole)

Servono:

riso parboiled
yogurt intero naturale
olio extravergine di oliva
semi di sesamo tostato
la scorza grattugiata di un limone
erbe aromatiche a piacere (qui ho usato basilico, prezzemolo e coriandolo)
sale

Cuocere il riso in acqua bollente salata, ritirarlo al dente, raffreddarlo sotto l'acqua fredda e scolarlo bene.
Mettere in una ciotola un barattolino di yogurt naturale, aggiungere olio extravergine di oliva e sale e mescolare bene. Unire anche le erbe aromatiche scelte, tritate e la scorza di limone.
Infine, unire il sesamo tostato in padella e fatto raffreddare.
Si serve da solo o come accompagnamento a piatti piccanti, tipo il finto mole poblano.

Il commento della copiona: molto aromatico e gradevole!

Grissini al sesamo e sale di Maldon


(fatti per riciclare la pasta avanzata dalla Sfoglia salata al prosciutto e formaggio)

Servono:

pasta sfoglia
semi di sesamo
un uovo sbattuto
sale di Maldon (in assenza usare sale grosso macinato al macinasale o anche solo pestato per ridurre le dimensioni dei cristalli)

Accendere il forno a 180° ventilato o a 200° normale, oppure usate la temperatura alla quale siete abituati a cuocere la pasta sfoglia.
Si ritagliano delle striscioline di eguale dimensione e lunghezza dalla pasta sfoglia (diciamo 3 cm x 10) e si attorcigliano su se stesse, disponendole poi sulla placca del forno imburrata.
Si spennellano con l'uovo battuto, si spolverizzano di semi di sesamo e con qualche granello di sale, poi si cuociono in forno già caldo per una quindicina di minuti.

Il commento della copiona: buoni!

Sfoglia salata al prosciutto e formaggio


(ogni tanto devo far respirare la mia povera famiglia, che non ne può più di robe etniche e sperimentazioni selvagge... questa sfoglia, fatta più che altro per consumare cose che avevo in casa, è stata spazzolata in una notte - sì perchè a casa mia l'attività prevalente è quella notturna :-D ... non so se è una ricetta vera e propria, mi ricordo di averla fatta in passato ma non da dove origina)

Servono:

2 rotoli di pasta sfoglia già stesi (io uso quelli della Lidl al burro, la miglior pasta sfoglia in commercio - ma se vi sentite virtuosi, fatevela voi in casa!
200 gr circa di emmenthal a fette (o altri formaggi, tipo maasdam, fontina, gruyère)
100 gr circa di prosciutto di praga o cotto
parmigiano a scaglie
un uovo per spennellare

Si accende il forno a 180° ventilato (oppure 200° normale, oppure regolatevi voi col vostro forno, che di sicuro conoscete meglio di me!).
Si stende uno dei due rotoli in una teglia rotonda foderata di carta da forno, poi si ricopre con metà dell formaggio a fette, seguito dal prosciutto, dall'altra metà del formaggio e infine da parmigiano a scaglie, affettato con la mandolina.
Dall'altro rotolo si ricavano delle strisce, che poi verrano usate per formare una grata tipo crostata. Si può anche usare l'apposito attrezzo, che io naturalmente possiedo ma non ho idea dove sia finito :-D
Spennellare con l'uovo e cuocere in forno già caldo per 20-25 minuti.
Servire tiepida o quando si sarà raffreddata.
E con gli avanzi della seconda sfoglia ho fatto questi grissini al sesamo e sale di Maldon.

Il commento della copiona: niente di originale, ma ai miei ometti è piaciuta un sacco!

Pollo messicano al cacao per la slowcooker (finto mole poblano)


(il mole poblano è una salsa messicana, quasi il simbolo della cucina di questo paese e prevalentemente usato per accompagnare il tacchino. E' a base di cacao, peperoncini piccanti di vari tipi, semi macinati. Questa è una versione semplificata ma molto gradevole. E' una ricetta per la slowcooker, proveniente da una delle mie ML, ma si può riprodurre anche sul fornello o persino in forno, usando magari un tegame di coccio e un fuoco bassissimo.)

Servono:

2 petti di pollo interi, tagliati a bocconcini
2 cucchiaini colmi di cacao amaro in polvere
1 cucchiaino di sale
2 cucchiaini di peperoncino piccante o - se vi piace il gusto un po' affumicato - di pimento
1 cucchiaino di coriandolo in polvere
il succo di due piccoli limoni
500 gr di polpa di pomodoro (io ho usato un barattolo di polpa, perchè non avevo il pomodoro fresco)
1 cipolla media tritata
1 cucchiaino di miele

per servire: riso allo yogurt e erbe


Mescolare tutti gli ingredienti, tranne il pollo in una ciotola.
Mettere il pollo nella slowcooker, versarvi sopra la salsa preparata e mescolare accuratamente.
Cuocere per 1.30 ore su high e per 1.30 ore su slow.
Io l'ho preparata il giorno prima di servirla e per riscaldarla l'ho messa in un tegame, facendo ben restringere il sughetto, poi ho servito col riso allo yogurt e erbe.

Il commento della copiona: non fatevi spaventare dalla presenza del cacao in un piatto salato, qui è utilizzato come una spezia. E' un piatto robusto ma molto gustoso.

domenica 5 luglio 2009

Spaghetti al doppio concentrato di pomodoro


(mi è tornato in mente che tanti anni fa mangiai in Sicilia degli spaghetti indimenticabili, semplicissimi, a base di "strattu" o estratto di pomodoro o elioconcentrato (che bel nome, questo!). Oggi ho provato a rifarli, usando il doppio concentrato di pomodoro della Cirio e il risultato è stato molto gradevole.)


Servono:

1 barattolino di doppio concentrato di pomodoro da 140 gr
500 gr di spaghetti grossi (io uso i De Cecco)
prezzemolo tritato (ma si potrebbe usare il basilico)
2 spicchi d'aglio tritato finemente
sale e pepe
olio extravergine di oliva

Intanto che la pasta cuoce, mettere nel piatto di servizio il concentrato di pomodoro, il prezzemolo o il basilico tritati, l'aglio anch'esso tritato e olio extravergine di oliva.
Ammorbidire il composto con qualche cucchiaio dell'acqua di cottura della pasta.
Quando gli spaghetti saranno cotti, scolarli, versarli sopra il condimento preparato, mescolare accuratamente e servire subito.

Il commento della copiona: si fanno in un attimo, non c'è nulla da cuocere, se non la pasta, e sono davvero gustosi! Ci si potrebbero mettere anche delle olive nere tritate.

Gamberi flambé


(dite la verità... da quanto non vedevate pubblicata una ricetta che preveda il flambé? Dopo i trionfi degli anni '80, in cui qualsiasi pranzo di matrimonio o cena di gala non erano tali se non si spegnevano le luci e non arrivavano i camerieri con i piatti fiammeggianti, i piatti così preparati erano finiti nel dimenticatoio. Qui le fiamme durano pochi secondi, ma occhio comunque a non dare fuoco alla cucina!)

Servono:

800 gr di code di gamberi pronte per la cottura (sgusciati, privati della codina e del filino nero sul dorso)
un pizzico di peperoncino
farina bianca
olio extravergine di oliva
4 spicchi d'aglio tritati
1 scalogno tritato
abbondante prezzemolo tritato
origano
2 cucchiai di vino bianco
2 cucchiai di brandy
sale e pepe

Mettere in una zuppierina un paio di pugni di farina bianca, il peperoncino, sale e pepe e mescolare bene. Usare questa farina per infarinare bene le code di gambero, poi farle saltare in padella con un po' d'olio, mescolando spesso per evitare che si attacchino.
Togliere i gamberi dalla padella, con un cucchiaio forato e tenerli da parte.
Scaldare ancora un po' d'olio nella stessa padella e soffriggervi l'aglio, lo scalogno, il prezzemolo e l'origano. Dopo tre o quattro minuti, versare la salsina sui gamberi.
Adesso ci vuole attenzione: rimettere la padella sul fuoco vivace, versarvi dentro il vino e il brandy e dare fuoco (potrebbe in realtà prendere fuoco da sé, come è successo a me!).
Quando le fiamme si saranno spente, mescolare bene per staccare il fondo versarvi dentro i gamberi, mescolare per mezzo minuto e servire.

Il commento della copiona: il nome originale di questa ricetta suona come "I migliori gamberi che avrete mai mangiato nella vostra vita". Sono buoni, davvero, ma lascio la definizione roboante a chi ha dato il nome a questa ricetta!

mercoledì 1 luglio 2009

Pannacotta al rosmarino con pesche e mandorle


(da una vecchia rivista, con qualche modifica)

Servono:

500 gr di panna fresca
120 gr di zucchero semolato
6 gr di colla di pesce di fogli
1 rametto di rosmarino fresco
poco latte
3 pesche nettarine
mandorle a filetti
una noce di burro
zucchero di canna

Mettere i fogli di colla di pesce in una scodella e farli ammollare in poco latte freddo.
Mettere la panna in un pentolino con lo zucchero semolato e il rosmarino e portarla quasi a bollore. Togliere dal fuoco, aggiungere la colla di pesce non strizzata e mescolare bene per farla sciogliere. Colarla da un colino a maglie fitte dentro uno stampo, farla raffreddare e passarla in frigo fino al momento di servire e comunque non meno di 4 ore.
Tagliare le pesche a fettine, metterle in padella con una noce di burro e due/tre cucchiai di zucchero di canna e mettere su fuoco medio/alto, in modo che si formi uno sciroppo: aggiungere le mandorle e fare andare ancora per un paio di minuti. Far raffreddare.
Al momento di mandare in tavola, rovesciare la crema sul piatto di portata, disporre intorno gli spicchi di pesca e le mandorle e servire.


Il commento della copiona: il rosmarino nei dolci, se non si fosse capito, mi piace moltissimo e in questo dolce fa un contrasto delizioso con l'acidulo delle pesche e la cremosità del dolce.

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