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martedì 30 aprile 2013

Zuppa di lenticchie rosse, fagioli e cavolo (dice che fa dimagrire, ma non è vero e spiego perché)

Girellando per il web, incontro ogni tanto cose che mi lasciano da pensare.
Per esempio, ho scoperto che esiste una cosa che si chiama Daniel Fast, cioè il digiuno di Daniel. Sostanzialmente, si tratta di una pratica mistico-dietetica, che consiste nel cibarsi di soli prodotti freschi e non elaborati e di bere solo acqua di fonte, ispirata al libro del profeta Daniele.
Alla fine dei giorni prescritti, si starà molto meglio che se si ci fosse alimentati di cibi pesanti, calorici e regali.
Ora qui ci vorrebbe il Grande Capo Estiqaatsi e la sua omonima esclamazione, tanto più che la signora che ha postato questa ricetta dice che mangiando la zuppa è dimagrita un tot di chili. Avendoci fortunatamente fatto conoscere quel che ingurgitava prima, è normale crederle.
Io non solo non credo più nelle diete dimagranti da anni, ma sono certa e convinta che siano causa di disordini alimentari e, soprattutto, di infelicità. E soprattutto, non credo alle soluzioni miracolose.
Questa zuppa però mi ha attirato perché io sono ghiottissima di cumino e perché avevo un bel po' di ingredienti in casa da smaltire, quindi l'ho fatta e apprezzata e, ovviamente, credo di non aver perso neanche mezz'etto.
Metto la versione che ho fatto io, leggermente diversa dall'originale, che invece si trova qui.

Ho usato:
Zuppa di lenticchie rosse, fagioli e cavolo


  • 2 cipolle dorate medie
  • 4 spicchi d'aglio
  • 2 cucchiai d'olio extravergine di oliva
  • 400 gr di lenticchie rosse decorticate secche
  • 500 gr di fagioli borlotti lessati
  • 2 barattoli di polpa di pomodoro
  • 2 litri di brodo vegetale
  • 2 cucchiai da tè di semi di cumino
  • peperoncino macinato a gusto proprio
  • la metà di una piccola verza


Tritare le cipolle e l'aglio e metterli in una capace pentola con l'olio e mezzo bicchiere d'acqua.
Appena l'acqua sarà evaporata e le verdure cominceranno a dorare, aggiungere le lenticchie secche e mescolarle, in modo da insaporirle un po'.
Aggiungere un litro e mezzo di brodo, portare a bollore, poi abbassare la fiamma e cuocere per 20 minuti.
Aggiungere i fagioli, dopo averli sgocciolati (ed eventualmente sciacquati, se sono in scatola), il pomodoro, il cumino e il peperoncino.Unire il brodo rimanente ed eventualmente anche acqua, per ottenere la consistenza desiderata.
Cuocere per altri 15 minuti.
Nel frattempo, tagliare la verza a striscioline e appena la zuppa sarà pronta metterla nella pentola, mescolando bene. Spegnere il gas, incoperchiare la zuppa e lasciare la verza ad ammorbidirsi.
Servire dopo averla fatta riposare qualche tempo (io l'ho fatta la sera per il giorno dopo).

Il commento della copiona: buona, buonissima! Non ho aggiunto sale né ulteriore olio, perché per il mio gusto la zuppa era già ben saporita così.

martedì 23 aprile 2013

Ceci arrosto (da passatempo, più che altro)

Altro piattino velocissimo da fare e buonissimo da gustare.
Lo chiamo da passatempo, perché i ceci fatti in questi modo si sgranocchiano oziosamente mentre si fa altro, ma sono anche buoni come accompagnamento da aperitivo. Vedete voi cosa farne, se volete farli.
La ricetta originale è qui.

Io ho usato:
Ceci arrosto


  • 500 gr di ceci lessi (fatti in casa o comprati in scatola)
  • olio extravergine di oliva
  • spezie a piacere (io ho usato un mix cajun)
  • sale


Accendere il forno a 200° ventilato (o 220° statico) e foderare di alluminio una leccarda da forno.
Se i ceci sono di scatola, scolarli e passarli sotto l'acqua corrente, se sono lessati in casa scolarli e basta.
Metterli in una ciotola, condirli con due o tre cucchiai di olio, con le spezie a piacere e il sale.
Mescolare bene con un cucchiaio, in modo che si rivestano uniformemente di condimento, poi distribuirli in un solo strato sulla leccarda.
Infornare per circa 20-30 minuti (dipende dal forno!) o fino quando i ceci saranno belli dorati e croccanti.
Farli riposare qualche minuto, poi servirli caldi, tiepidi o a temperatura ambiente.

Il commento della copiona: crunch crunch crunch!


Pasticcini di cocco e latte condensato e nient'altro! (ce li avete 10 minuti di tempo?)

Ho già scritto parecchie volte che preferisco preparare cose veloci, con pochi ingredienti e lavorazioni semplici.
Questi pasticcini, che ho trovato qui, sono perfetti per i miei gusti: 2 soli ingredienti e pronti in meno di 10 minuti. 
Ok, poi ci vuole un po' di pazienza per farli raffreddare, ma l'attesa vale il risultato.

Servono:
Pasticcini di cocco e latte condensato
  • 1 barattolo di latte condensato (non quello evaporato!) da 400 gr
  • 200-220 gr circa di farina di cocco 

Accendere il grill del forno a 180° e foderare di carta forno una teglia grande.
Versare il latte condensato in una zuppierina e incorporarvi con un mestolo di legno la farina di cocco. Deve risultare un composto sodo e ben amalgamato.
Con l'aiuto di due cucchiaini (oppure con la sac à poche, se avete voglia - io non ce l'avevo :-D ) formare dei mucchietti sulla teglia preparata e infornare per 3 minuti circa, avendo l'accortezza di sorvegliare CONTINUAMENTE la cottura, perché basta un attimo e si bruciano.
Toglierli dal forno, farli riposare qualche minuto nella teglia, poi spostarli su una griglia da pasticceria e farli raffreddare.
Volendo, una volta freddi, si possono guarnire con dei ghirigori di cioccolato fondente.

Il commento della copiona: per essere originale, dirò che danno assuefazione, ecco.

lunedì 22 aprile 2013

Gamberi al forno con burro e limone (un quarto d'ora e sono pronti)

Questa ricetta mi è apparsa su Pinterest e mi è piaciuta subito perché la combinazione crostacei + burro + agrumi la trovo assolutamente irresistibile.
Oltretutto ci vuole veramente un attimo a farli e infatti ce li siamo mangiati sabato a pranzo, il pasto della settimana meno strutturato perché arriviamo sempre lunghi con i giri del mattino e di solito non si cucina.

Ho usato: 
Gamberi burro e limone


  • 1 kg di code di gambero (ho usato quelle surgelate e non le ho messe in forno così, senza scongelarle prima e con il guscio)
  • circa 120 grammi di burro
  • 3 limoni
  • foglioline di aneto secche (ma si può usare qualsiasi altro aroma che piaccia, anche una miscela di spezie tipo curry o garam masala)
  • sale e pepe


Accendere il forno a 200°.
Affettare i limoni piuttosto sottilmente.
Foderare di alluminio una teglia da forno e mettervi il burro a pezzetti, poi infornare in modo che si sciolga.
Quando sarà fuso, rivestirlo con le fettine di limoni, sopra le quali verranno distribuiti i gamberi. Spolverizzare con l'aneto o con la spezia prescelta e pepare (niente sale, per adesso!) e infornare per circa 15 minuti o fino a quando i gamberi saranno cotti ma non asciutti.
Salare e servire.

Il commento della copiona: questi li rifaccio di sicuro!

giovedì 18 aprile 2013

Un pomeriggio alla spa (ma senza muoversi da casa)

La mia adorata amica Alessia, donna di mondo che tutto sa e tutto conosce, mi ha fatto notare che quella che io ho definito acqua aromatizzata è in realtà una spa water, cioè una bevanda a virtualmente zero calorie di gran voga nei centri benessere americani.
Noi qua in campagna certe cose non si sanno, però l'idea di bere una cosa buona ci piace un sacco e allora oggi ho replicato l'esperimento, cambiando gli ingredienti.
Tanto che c'ero, mi sono concessa anche una mezz'ora di relax, con un pediluvio di sali di Epsom transdermici, che mi hanno detto essere manina santa, oltre che per i piedi provati dal lungo inverno, anche per la fibromialgia maledetta che mi affligge. A seguire, massaggino con lozione autoprodotta, per piedi e mani da mangiare.

Servono:


per la spa water:

  • 1/2 pompelmo rosa
  • 1/2 limone bio
  • 1/2 arancia bio
  • 1 rametto di menta fresca
  • 2 litri d'acqua






per la lozione autoprodotta:


  • 2 manciate di riso
  • 2 cucchiai colmi di miele
  • 2 cucchiai di aceto di mele
  • 2 cucchiai di olio vegetale (uno qualsiasi, io ho usato quello di arachidi)


per il pediluvio:

  • sale di Epsom (cos'è? il sale inglese o magnesio solfato)


La spa water si fa affettando sottilmente gli agrumi, dopo averli ben lavati e mettendoli in una caraffa insieme alla menta e all'acqua. Dopo una notte di riposo in frigo, si beve diluendo l'esperienza durante la giornata.

Uno o due bicchieri gustarli intanto che i piedi sono a mollo in una bacinella di acqua calda, dove sono stati sciolti tre cucchiai colmi di sali di Epsom: non c'è prodotto alternativo che tenga, vengono fuori dei piedini lisci e rosei come quelli di un neonato. Dopo 20 minuti di relax, asciugarli e massaggiarli con una lozione fatta in questo modo: frullare il riso in un macinacaffè o altro strumento che riesca a trasformare i chicchi in una farina grossolana. Mescolarlo con il miele, l'aceto e l'olio e usare la lozione ottenuta per massaggiare i piedi. Senza sciacquarli, indossare un paio di calzini e lasciarli così per un'oretta. Sciacquare e uscire con le infradito :-)

Il commento della copiona: la spa water me la sono inventata, ma credo che non sia stato un atto di particolare creatività :-D ... la lozione autoprodotta è stata copincollata dal web, la ricetta è in inglese, ma pare che il sito dal quale l'avevo presa non esista più perché l'url non si apre. Vabbè.

mercoledì 17 aprile 2013

Frullato di frutti di bosco e yogurt (colazione, ma anche merenda fresca)

Adesso che è arrivato il tepore primaverile - ed è arrivato tutto insieme - la mattina a colazione ho voglia di roba fresca. In attesa di ricominciare a svegliarmi con l'anguria, ho sostituito il tè bollente e i biscotti con un frullato fatto al momento, che mi serve pure per smaltire una quantità di frutti di bosco surgelati, comprati in un momento di paura per il futuro e di pulsioni be prepared in vista della fine del mondo.

Servono:
Frullato di yogurt e frutti di bosco
  • 1 bicchiere di quelli della nutella di frutti di bosco surgelati 
  • 1 bicchiere di yogurt magro
  • il succo di un'arancia appena spremuta
  • un po' di fruttosio o di succo di agave, se è troppo aspro
  • qualche mandorla con la pelle

Si mette tutto, tranne le mandorle,  nel bicchiere del frullatore e si frulla. Poi si serve subito con le mandorle intere. Fine della ricetta. Buona colazione!

Il commento della copiona: se i frutti surgelati sono troppo freddi, conviene lasciarli scongelare tutta la notte in frigorifero, prima di usarli.

Acqua aromatizzata al cetriolo e al limone, depurativa e rinfrescante (e pure buonissima, peraltro)

La ricetta di questa bevanda deliziosa viene da qui e l'autrice (credo sia donna, ma chi può dirlo?) dice che serve a dimagrire e sgonfiare la pancia. Io ci credo poco, anzi per niente; fatto sta che è molto più buona da bere di una semplice acqua di rubinetto: disseta e rinfresca. E poi è bella da vedere.

Servono:
Acqua aromatizzata al cetriolo e limone


  • 1 cetriolo
  • 1 limone bio
  • 10 foglie di menta fresca
  • 1 pezzo di zenzero fresco a piacere
  • 2 litri d'acqua


La sera prima, mettere in una caraffa capiente il cetriolo sbucciato e tagliato a fettine, il limone bio, ben lavato e affettato sottilmente, con la buccia e tutto, le foglie di menta e lo zenzero grattugiato.
Unire due litri di acqua, tappare il recipiente e lasciar macerare in frigo.
Il giorno dopo, bere l'acqua aromatizzata nel corso della giornata (io il primo bicchiere appena alzata e a digiuno).
Ripetere da capo alla sera, in modo da non rimanere mai senza.

Il commento della copiona: sorprendente e buonissima!

martedì 9 aprile 2013

Dolcetti glassati al limone senza lievito (ero scettica e invece)

Questa ricetta gira tra i miei appunti da tempo immemorabile e credo di averne pianificato la realizzazione qualche decina di volte, ma solo oggi, a metà preparazione, mi sono resa conto che il lievito non era menzionato tra gli ingredienti. Ero molto dubbiosa, pensavo che il risultato finale sarebbe stato gnuccoso e immangiabile e invece sono venuti buo-nis-si-mi!

Servono:
Dolcetti glassati al limone senza lievito


  • 120 gr di farina
  • 160 gr di zucchero semolato
  • 1 pizzico di sale
  • 110 gr di burro morbido
  • 2 uova
  • 2 limoni sugosi grandi
  • 170 gr di zucchero a velo


Accendere il forno a 180° (io usato il ventilato a 160°).
Nel robot con il gancio impastatore (così diceva la ricetta e io ho eseguito diligentemente...) mettere la farina, lo zucchero semolato, il sale e il burro morbido e lavorare per un paio di minuti.
A parte, sbattere le uova con la scorza grattugiata di un limone e 2 cucchiai di succo di limone, poi versarlo sulla farina  lavorare ancora 2 minuti, fino ad ottenere un impasto cremoso. Rovesciarlo in uno stampo quadrato da 24 cm di lato, ben imburrato ed infornare per 20 minuti. Il dolce non deve cuocere molto, perché sennò diventa duro: appena i bordi diventano dorati, toglierlo dal forno.
Farlo raffreddare bene e intanto preparare la glassa mescolando bene lo zucchero a velo con la scorza grattugiata dell'altro limone e quattro cucchiaiate di succo.
Spalmare metà della glassa sul dolce ormai freddo, farla rapprendere (non si indurisce), poi spalmare la seconda metà della glassa. Appena anche questa si sarà rappresa, tagliare il dolce a quadretti e servire.

Il commento della copiona: avevo una voglia matta di un dolce limonoso e questo è estremamente soddisfacente. Credo sia molto buono anche con l'arancia, al posto del limone. Proveremo...

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