Non era solo per i regali, che si aprivano alla fine della cena, ben prima di mezzanotte, ma era per tutta l'allegria e le persone che si radunavano, di solito in casa dei miei genitori, al paesello. Eravamo un sacco!
Poi, qualcuno è andato via ma qualcuno è arrivato... ci lasciavano anziani zii, entravano mariti, mogli e nipotini.
Ad un certo punto, però, ci siamo ritrovati pochi pochi, senza nessun rimpiazzo e allora la vigilia di Natale abbiamo cominciato a festeggiarla a casa nostra e solo noi quattro.
E dopo il primo momento di smarrimento, adesso sono molto felice di poter passare una serata a chiacchierare, mangiando e raccontandoci quello che non c'è tempo di dirci - sembra impossibile! - durante il resto dell'anno.
La cena sembra molto ricca, in realtà le porzioni erano piccole e quindi non ci siamo né strafocati né abbiamo prodotto quantità ingestibili di avanzi.
Ho preparato:
- salmone marinato alla grappa
- insalata di polipo e datterini all'aceto balsamico
- cozze gratinate
- frittelle di gamberi
- spaghetti allo scoglio
- mousse di lamponi
Il salmone è stato lasciato in marinata per sei ore soltanto, poi lavato, sfilettato e condito con una citronnette all'erba cipollina. E' piaciuto molto, persino a mio marito che odia cordialmente il salmone in ogni sua manifestazione.
Il polipo, nelle mie intenzioni, doveva essere fatto a carpaccio, ma qualcosa non ha funzionato (so anche cosa...) e al momento del taglio si è sbriciolato tutto. Quindi, l'ho trasformato in un'insalata e l'ho condito con pomodori datterini dolcissimi, prezzemolo tritato con poco aglio, olio, sale e qualche goccia di aceto balsamico vero e buonissimo.
Per le cozze gratinate: ho fatto aprire le cozze in una padella incoperchiata, aggiungendo semplicemente una generosissima spolverata di pepe nero, poi ho eliminato la valva vuota e ho tenuto quella col mollusco. Queste le ho disposte nel mio tian provenzale (ma una qualsiasi pirofila andrà benissimo) e le ho ricoperte con del pangrattato frullato insieme ad aglio, prezzemolo e un po' di sale. Un giro d'olio e poi in forno a gratinare fin quando sono apparse ben dorate.
Le frittelle di gamberi vengono da un foglietto scarabocchiato e potrei averle copiate ovunque. L'unica aggiunta dell'ultimo momento è stato il lievito, che non avevo scritto, non so se per dimenticanza mia o se proprio non era previsto. Comunque è assolutamente necessario, se non si vogliono avere dei pezzi di gomma immangiabili.
Ho usato:
- 300 gr di code di gambero sgusciate
- 250 gr di farina bianca
- 1 bustina di lievito per dolci (va bene anche quello vanigliato)
- 1 cipolla
- 100 gr di acqua
- 100 gr di latte
- 1 uovo
- una bella manciata di prezzemolo
- sale e pepe
- olio per friggere
Per far presto ho usato il bimby, ma qualsiasi frullatore o robot con le lame va bene.
Si comincia frullando insieme i gamberi, la cipolla sbucciata e il prezzemolo.
Si aggiungono la farina, il lievito, l'acqua, il latte, l'uovo, sale e pepe e si frulla ancora, fino ad ottenere una pastella morbida.
Mettere al fuoco un tegame alto con l'olio, farlo scaldare e cuocere il composto a cucchiaiate, scolando le frittelle appena saranno ben dorate.
Asciugarle bene sulla carta da cucina e salarle ancora un pochino prima di servire con qualche spicchio di limone.
Gli spaghetti allo scoglio sono stati la richiesta esplicita di coredemamma Tommaso e sono stata contenta che siano piaciuti a tutti. Non ho usato nessuna ricetta particolare, ma solo i suggerimenti della signora della pescheria, con qualche mio adattamento.
Ho fatto un soffritto di olio abbondante, aglio e prezzemolo tritati, ho aggiunto il pesce tutto insieme (c'erano gamberi, seppie, mazzancolle, calamari, piccoli astici) e ho fatto cuocere per pochi minuti. Ho bagnato con un bel po' di brandy (che mi lasciava perplessa, invece ci sta benissimo, molto meglio del vino bianco) e quando si è evaporato ho aggiunto cozze e vongole aperte a parte in un tegame. Non ho aggiunto né sale né pepe.
Ho lessato gli spaghetti ben al dente e li ho saltati in padella col questa meraviglia di sugo. Prima di andare in tavola, ancora una spolverata di prezzemolo tritato.
E per finire, la mousse di lamponi, che avevo già fatto usando frutti di bosco misti e che è buonissima per la consistenza soffice e spumosa e per il sapore lievemente acidulo, perfetto per pulire la bocca alla fine di un pasto così ricco.
Servono:
- 30 ml di acqua fredda
- 30 ml di acqua bollente
- 1 bustina di gelatina alimentare in polvere (non è facile da trovare, si può sostituire con una bustina di tortagel o con 2 fogli di colla di pesce)
- 450 gr di lamponi surgelati
- la scorza di mezzo limone
- 80 gr di zucchero
- 1/2 litro di panna liquida fresca
- lamponi freschi e foglioline di menta per decorare
Mettere l'acqua fredda in una ciotolina, aggiungere la gelatina in polvere e lasciar riposare per 2 minuti. Aggiungere l'acqua bollente e mescolare bene con una forchetta o con una piccola frusta, fino a quando la gelatina si sarà sciolta.
Versarla poi nel boccale di un frullatore o in un robot, aggiungere la scorza di limone, i lamponi ancora surgelati e lo zucchero, poi lavorare fino ad ottenere una purea liscia.
Montare la panna con le fruste elettriche, poi incorporarvi la purea di lamponi lavorando con un cucchiaio di legno e facendo attenzione a non smontarla.
Distribuire il composto in coppette o calici di cristallo e tenere in frigo per almeno tre ore.
Decorare con qualche lampone fresco e foglioline di menta: io mi sono dimenticata di mettercele ;-) .
Il commento della copiona: buon Natale a tutti!
1 commento:
bello brava!
francy
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