A volte mi domando dove erano state fino ad oggi tutte le meravigliose persone che ho conosciuto grazie a Facebook.
Con la maggior parte, non ci saremmo mai incontrati: la geografia, il lavoro, la famiglia, certi gusti e preferenze ci dividevano in maniera insormontabile.
Alcune erano già nella mia vita, ma in modo molto superficiale o sfuggente e non ci eravamo riconosciute come anime affini. Non ci eravamo coltivate nel modo giusto.
Con alcuni, sentivamo persino di non avere niente in comune, addirittura ci stavamo cordialmente antipatici; la mia amica Stefania mi considerava rompiscatole e la mia amica Barbara mi riteneva "austera": ecco, ora sono entrambe presenze importanti e sollecite che illuminano la mia vita, anche se ci siamo viste de visu una sola volta per poche ore e chissà mai quando risuccederà.
Facebook mette a nudo le persone e lo spirito che le anima: a me, sono esplose improvvisamente amicizie che l'hanno cambiata, in alcuni casi in modo profondo e definitivo.
Ho incontrato fratelli e sorelle che non sapevo di avere.
Ho apprezzato vite e storie che non si sarebbero mai incrociate.
Ho visto guardato con occhi nuovi e diversi - o semplicemente visto e guardato tout court - uomini e donne che in altri mondi e altri momenti avrei ignorato o trascurato.
Ho imparato cose nuove, mi sono arricchita di esperienze e conoscenze, ho ricevuto il coraggio di fare scelte e cambiamenti, di guardarmi negli occhi con gli occhi di qualcun altro.
Le mie due passioni, leggere e cucinare, si sono ingrandite, raffinate, sono diventate più audaci ma anche più placidamente sicure perchè le condivido non più solo con me stessa.
Non è tutto un idillio, però: ho scoperto i lati oscuri di uomini e donne, risvolti beceri, passioni incondivisibili, disvalori proclamati e sbandierati con un orgoglio che mi fa orrore solo al pensiero.
Queste persone sono uscite dalla mia vita: non c'erano mai entrate profondamente, in realtà, perchè non sopporterei di circondarmi di gente che disprezzo, ma sono riuscita a conoscerle meglio e scegliere di non volerle più proprio grazie a Facebook.
Questa zuppa arriva da lì: dal mio amico Sandro Pecchiari col quale mai e poi mai la vita mi avrebbe fatto incrociare il percorso, se non fosse stato per questa possibilità. Di questo sono certa.
E invece, una volta letta la mia passione per la cucina, Sandro mi ha mandato privatamente un sacco di meravigliose ricette, alcune etniche e alcune della sua terra, Trieste e dintorni, invitandomi a provarle.
Non ne avevo avuto il tempo ed oggi rimedio.
Questa zuppa scalda mani e cuore, proprio come ricevere un messaggio inatteso o insperato da un amico di Facebook
♥.
Ho usato:- 550 gr di castagne fresche (peso a crudo)
- 750 gr di funghi surgelati (di cui circa 500 gr porcini, il resto funghi misti)
- 3 grosse cipolle dorate
- 3 spicchi d'aglio
- 2 bicchieri di vino rosso
- 3 foglie di alloro
- prezzemolo
- brodo di carne, circa 750 ml
- olio extravergine di oliva
- sale e pepe
Incidere la buccia delle castagne e lessarle, mettendole inizialmente in abbondante acqua fredda salata e profumata con una foglia di alloro: ci vorranno due ore, più o meno.
Lasciarle intiepidire nell'acqua poi sbucciare e pelarle il più possibile: è un lavoraccio questo, ma si può fare stando seduti intanto che si beve una tazza di thé e si chiacchiera del più e del meno.
Passarne al setaccio poco più della metà, raccogliendo la polpa in una terrina e, parte, sbriciolare le rimanenti (non polverizzarle, però... si devono sentire, sotto i denti).
Sbucciare le cipolle, affettarle sottili e farle rosolare in una giusta quantità di olio extravergine di oliva, aggiungere l'alloro, l'aglio pelato e schiacciato col palmo della mano e bagnare col vino
Dopo poco, aggiungere le castagne passate al setaccio e, passato qualche minuto le altre castagne e il brodo caldo.
Aggiungere poi i funghi, incoperchiare e portare a cottura, tenendo sul fuoco fino a quando la zuppa raggiungerà la densità voluta.
Aggiustare di sale e pepe e terminare col prezzemolo tritato
Se possibile, preparare in anticipo (anche il giorno prima) e riscaldare prima di portare in tavola, perché questo è uno di quei piatti che migliorano e maturano a star lì.
Il commento della copiona: l'ho un po' modificata, rispetto all'originale, nelle quantità (ho aumentato i funghi), negli ingredienti (ho sostituito la maggiorana col prezzemolo) e ho definito le dosi di vino e e brodo che erano indeterminate nella ricetta originale.
Fantastica!