Mi pare piuttosto strana, come attribuzione geografica, ma tant'è: aveva tutte le caratteristiche necessarie per incuriosirmi e farmi venir voglia di provarla seduta stante.
L'originale prevedeva la cottura su braci di legna o di carbone: io le ho cotte in una pirofila, in forno caldissimo e con il grill.
Ho usato:
- due grosse arance sanguinelle
- un ciuffo di prezzemolo
- uno spicchio d'aglio
- una fetta di pane raffermo
- olio extravergine di oliva
- sale e pepe
Ho acceso il forno a 250°.
Ho lavato le arance, le ho asciugate, tagliate a metà e svuotate all'interno, raccogliendo polpa e succo in una terrina.
Ho tritato con la mulinetta il prezzemolo, l'aglio e il pane e l'ho mescolato con la polpa delle arance un po' tagliuzzata con le forbici. Ho aggiustato di sale e pepe e condito con un po' di olio.
Ho distribuito il composto nelle scorze di arancia svuotate e ho dato ancora un filo d'olio.
Ho acceso il grill e infornato per una quindicina di minuti.
Ho servito subito, ben calde.
Il commento della copiona: proprio buone! Il libro le metteva tra gli antipasti, ma io le vedo più ad accompagnare grigliate di carni robuste e dal sapore deciso, come agnello, castrato e maiale, in modo che l'agrume sgrassi bene la bocca.