domenica 31 luglio 2011

Anguria e feta per antipasto (non riesco a cavarmi la voglia...)

Non solo come antipasto... volendo può servire anche come merenda o piatto unico. Insomma, per me, ogni scusa è buona per mangiare l'anguria. :-)

Servono:
  • due grandi fette rotonde di anguria, private della scorza
  • 250 gr di feta sbriciolata
  • olive nere tagliate a pezzettini
  • la scorza grattugiata con la microplane di due grossi limoni
  • basilico tritato oppure menta tritata (che ci sta persino meglio del basilico)
  • olio extravergine di oliva
  • pepe nero di mulinello

Disporre le due fette di anguria su due piatti e tagliarle a spicchi, lasciandoli però accostati.
Distribuirvi sopra la feta, le olive, la scorza dei limoni e il basilico tritato.
Condire con l'olio e il pepe.
Servire subito.

Il commento della copiona: mi piace, mi piace, mi piace! (nella foto manca il basilico, perchè me lo sono dimenticato :-/ )

Insalata con gli anacardi e il sesamo nero (per chi è stufo di lattugapomodorocetriolo)

E' la seconda volta che faccio questa insalata, quindi mi deve essere proprio piaciuta per riproporla!
La versione originale aveva i semi di papavero al posto del sesamo nero: la variante è mia, perchè il papavero non c'era, in casa. :-)

Servono:
  • 1 grosso cespo di insalata gentilina, lavata e tagliata a pezzetti
  • 250 gr di emmenthal, grattugiato con un grattugia a fori grossi
  • 1/2 bicchiere d'olio
  • 2 cucchiai di zucchero
  • una tazzina da caffè di aceto di vino
  • 1 cucchiaino di senape all'antica
  • 1/4 di una piccola cipolla, tritata finemente
  • 1 cucchiaio di semi di sesamo nero (o semi di papavero)
  • 1 tazza di anacardi salati
  • 2 manciate di crostini di pane
  • sale se serve

Preparare il condimento, mescolando l'olio, l'aceto, la senape, la cipolla, lo zucchero e i semi di sesamo o di papavero.
Mettere in una grande insalatiera l'insalata ben asciugata e il formaggio. Condire con la vinaigrette preparata, aggiungere gli anacardi e i crostini e servire subito.

Il commento della copiona: il condimento può essere preparato in anticipo e conservato in frigo, in modo che l'insalata venga servita proprio all'ultimo istante. Molto buona!



Bevanda allo zenzero (perchè la vita pizzica e profuma...)

Anche se il mio nick Ginger non ha niente a che fare con lo zenzero, questo rizoma dal sapore agrumato e piccante è uno dei miei ingredienti preferiti. E' anche il più potente antinausea che esista in natura.
La ricetta per questa bibita viene da un libricino comprato a Bruxelles che si intitola Gingembre.
Io ho apportato delle modifiche e così la riporto.

Servono:
  • un pezzo di zenzero fresco, più o meno delle dimensioni di un piccolo uovo
  • 750 ml di acqua
  • 2 grossi cucchiai di miele d'acacia
  • il succo di 2 limoni o lime
  • un pizzico di sale
  • mezzo litro di acqua frizzante

Pelare lo zenzero (questa operazione si fa perfettamente e velocemente raschiando la buccia con un cucchiaino invece di usare un coltello) e tritarlo finemente.
Metterlo in un pentolino con i 750 gr ml di acqua e un pizzichino di sale, portarlo a bollore e sobbollire per 20 minuti.
Al termine, colare da un passino a maglie finissime, spremendo lo zenzero col dorso di un cucchiaio e raccogliere l'acqua di decozione in una caraffa di vetro.
Dolcificare subito col il miele e far raffreddare.
Aggiungere il succo dei limoni o dei lime, filtrare nuovamente e mettere in frigo.
Al momento di servire, aggiungere l'acqua frizzante freddissima.

Il commento della copiona: una meraviglia di sapori e profumi! Superdissetante!

sabato 30 luglio 2011

Hummus al curry (cucina fusion, ma anche no)

L'hummus è cucina mediorientale, il curry è India. Se si mettono insieme, viene fuori una crema deliziosa da spalmare su crostini di pane oppure da usare per pinzimoniarci dentro delle verdure estive croccanti: il peperone crudo ci sta benissimo, per esempio.

Servono:
  • 500 gr di ceci lessati
  • 2 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • 3 spicchi d'aglio
  • 1 cucchiaio di curry in polvere
  • il succo di un limone
  • 1 tazzina da caffè di acqua
  • peperoncino piccante
  • sale

Mettere tutto in un frullatore e frullare fino ad ottenere una crema liscia e omogenea.
Conservare in frigo fino al momento di servire.

Il commento della copiona: buono, altrimenti non sarebbe qui ;-)

venerdì 29 luglio 2011

Caponatina agrodolce (perchè i crostini ad un aperitivo non sono mai troppi)

Ammetto che utilizzo il termine caponatina con un po' puzza sotto il naso, perchè i diminutivi in cucina li detesto (come detesto anche i menu scopiazzati dal francese, i nomi dei piatti che occupano un capitolo e gli articoli possessivi), però il termine si addice perchè la quantità è piccola e i pezzetti piccoli.
Ottima come contorno, io l'ho usata spalmata su crostini di pane.

Servono:
  • 1 grossa melanzana
  • 2 grosse cipolle
  • olio extravergine di oliva
  • 1 barattolo di pomodori pelati
  • 2 cucchiai di doppio concentrato di pomodoro
  • 1 manciata di olive verdi farcite di peperone, tagliate a rondelle
  • 1 tazzina da caffè di aceto
  • 3 cucchiai di zucchero
  • 2 cucchiaiate di capperi
  • prezzemolo tritato
  • basilico tritato
  • sale e pepe

Accendere il forno a 200° .
Lavare la melanzana e, senza sbucciarla, tagliarla a cubetti regolari e metterla insieme alle cipolle affettate in una teglia da forno. Condire con qualche cucchiaio d'olio, poi chiudere la teglia con un foglio di alluminio e infornare per circa 20 minuti o fino a quando la melanzana sarà ammorbidita.
Mettere in una pentola tutti gli altri ingredienti, mescolare, poi aggiungere melanzana e cipolle ammorbidite in forno. Cuocere sul fornello per una quarantina di minuti, mescolando spesso, fino a quando il liquido sarà assorbito e la salsa si sarà addensata.
Aggiustare di sale e pepe, togliere dal fuoco e far raffreddare.
Servire a temperatura ambiente come contorno o spalmato su pane croccante.

Il commento della copiona: gustoso!

Olive marinate con la feta (divertissement con un utilizzo sorprendente)

Le olive così fatte facevano parte di una serie di stuzzichini che sono stati serviti durante una festa in villa in campagna, come aperitivo a bordo piscina (tsè tsè, la cuoca che copia che milieu raffinato ed elegante che frequenta ;-D ).
Siccome i partecipanti alla festa sono esploratori di gusti e di sapori e sempre alla ricerca di interessanti contaminazioni culinarie, il giorno dopo, domenica di luglio gelida e piovosa, queste olive sono state sperimentate sulla polenta calda (e anche su quella fredda, ma questo è un altro discorso...) con grande soddisfazione del palato.

Servono:
  • 2 tazze da caffelatte di olive miste (io ho usato olive verdi grandi, olive nere dolci e olive verdi farcite di peperone)
  • 1 cucchiaio di semi di cumino
  • 1 cucchiaio di semi di finocchio
  • 1 cucchiaino di peperoncino rosso
  • 1 spicchio d'aglio tritato finissimo
  • la scorza grattugiata di un limone
  • olio extravergine di oliva
  • 250 gr di feta
  • erbe aromatiche fresche a piacere: io ho usato basilico, prezzemolo e timo

Far tostare in un padellino i semi di cumino e finocchio e il peperoncino, fino a quando si sente il loro profumo. Metterli in una ciotola, aggiungere l'aglio, la scorza di limone e le olive. Bagnare con abbondante olio extravergine di oliva, poi aggiungere la feta tagliata a cubetti, mescolando con attenzione.
A questo punto, si può mettere in frigo e conservarlo fino a una settimana.
Al momento di servire, riportare a temperatura ambiente e unire le erbe aromatiche tritate prima di servire.

Il commento della copiona: molto buone, estive ed appetitose.




Mousse di pecorino (o della libidine spalmabile)

Questa è una vecchia ricetta per il bimby che devo aver rubato da qualche parte, risalente di sicuro a prima del 1999. Non l'avevo mai fatta. Accidenti a me, perchè è buonissima!
Per una volta, sospetto che il bimby sia indispensabile per il risultato finale, che deve essere morbido e spumoso. Ma nulla vieta di provare altre tecniche.
Nella foto, la mousse è ambientata su crostini di pane e finita con un cucchiaino di marmellata di albicocche fatta in casa e magnifica: un abbinamento perfetto!
E' stata anche provata come condimento per la polenta bollente. Polenta a luglio, chiederete? No, giustamente non lo chiedete, visto com'è QUESTO luglio ;-)


Servono:
  • 500 gr di pecorino dolce stagionato, toscano o sardo
  • 250 gr di panna liquida

Rimuovere la crosta al formaggio e tagliarlo a pezzi. Accendere il bimby a vel. 6 e introdurre il pecorino dal foro del coperchio, poi portare a vel. turbo per 40 secondi.
Inserire la farfalla (potrebbe essere necessario togliere un po' di formaggio, per poterla posizionare bene... poi basta rimetterlo dentro), aggiungere la panna e lavorare a vel. 5 per 15 secondi.
Se si serve subito, la mousse è soffice e spumosa. Si può anche preparare in anticipo e conservare in frigo, in attesa di utilizzarla. In questo caso, lasciarla qualche minuto a temperatura ambiente prima di servirla.

Il commento della copiona: una libidine!

sabato 23 luglio 2011

Gomasio fatto in casa al sale dolce di Cervia (una botta di salutismo iposodico nippo-romagnolo)

Il gomasio è un ingrediente della cucina giapponese, serve per insaporire i cibi limitando l'uso del sale.
Si compra già fatto, ma si può fare anche in casa, perchè è veloce ed economico.
Le proporzioni tra semi e sale possono variare: questa è la mia versione.

Servono:
  • 5 parti di semi di sesamo bianco
  • 1 parte di sale marino integrale (io ho usato il sale dolce di Cervia)

Si mettono i semi di sesamo a tostare in un padellino, girando continuante perchè ci mettono un momento a bruciare, fino a quando siano tostati, ma non troppo scuri e rilascino un buon profumo.
Si fanno raffreddare bene poi si mescolano col sale o, a piacere, si pestano in un mortaio di marmo oppure si tritano alla mulinetta, ma senza che diventino una farina: ci devono rimanere dei semini spezzettati.
Si conserva in un barattolino di vetro e si usa per insaporire quel che si vuole.

Il commento della copiona: per chi è un'adoratrice del sesamo come me, questo è un insaporitore fantastico.

Tapenade di olive verdi e nere (oh, douce Provence...)

La vera tapenade provenzale è simile a una crema, questa mia versione è un po' più grossolana, perchè mi piace sentire i pezzettini di oliva.

Ho usato:
  • 100 gr di olive verdi snocciolate
  • 150 gr di olive nere snocciolate
  • 6 filetti di acciuga
  • 2 spicchi d'aglio
  • una tazzina di olio extravergine di oliva
  • peperoncino in polvere
  • sale

Ho messo tutto nel frullatore e ho lavorato fino ad ottenere la consistenza che mi piaceva. Volendo, si può frullare di più e aggiungere ulteriore olio.
Poi si spalma sul pane fresco e croccante (una baguette, per esempio) e si mangia con provenzale felicità.

Il commento della copiona: nessun commento, è buona e basta ;-)

domenica 17 luglio 2011

Pane con le patate e i semini (e i suoi companatici, pure...)

Ho ritirato fuori la macchina del pane, perchè per un po' devo privarmi del mio adorato pane toscano e usare solo quello di grano duro.
Questo è un pane molto fragrante e di consistenza solida e compatta e rimane umido grazie all'aggiunta delle patate.
L'ho fatto nella mdp ma si può - inutile precisarlo ogni volta! - impastarlo come si preferisce e cuocerlo in forno.
La ricetta è mia. Le ricette dei companatici in foto seguiranno a breve...

Servono:
  • 500 gr di farina di grano duro
  • 300 gr di acqua
  • 5 gr di sale
  • una piccola patata lessata
  • una bustina di lievito di birra liofilizzato
  • un cucchiaio ciascuno di semi di girasole, semi di lino, semi di sesamo bianco
  • altro sesamo bianco per decorare

Mettere nella macchina del pane, in quest'ordine, l'acqua, il sale, la patata schiacciata, la farina e il lievito. Avviare la macchina col programma base.
Nel frattempo, tostare in un padellino i semi di girasole di lino e di sesamo bianco (non è necessario tostare quelli da decorazione) e aggiungerli all'impasto al segnale sonoro.
Al termine della seconda impastatura (come si dice?), quando inizia la lievitazione, distribuire sopra e ai lati della palla che si è formata semi di sesamo in abbondanza.
Il commento della copiona: buonissimo!

Maial tonné (senza maionese ma con deliziosa sorpresa)

Il maial tonné era una delle ricette di Ugo Tognazzi, come ricorda anche Paolo Villaggio in questo delizioso brano preso dal sito ufficiale dell'attore.
Io ho usato una vecchia ricetta, un po' rielaborata, che non prevede maionese e che mi pare quindi più sicuro per l'estate... e anche più leggero.

Servono:
  • un pezzo di lombo di maiale, da circa 800 gr
  • 250 gr di tonno sott'olio
  • 1 porro
  • 1/2 litro di vino bianco profumato (ho usato del Gewurztraminer)
  • 100 gr di olio extravergine di oliva
  • 2 limoni
  • 6-7 filetti di acciuga sott'olio
  • cetriolini, limoni e capperi per decorare
  • sale e pepe

Legare la carne in modo che si mantenga in forma durante la cottura, salarla e peparla; affettare il porro sottilmente e scolare il tonno dall'olio.
Mettere sul fondo di una casseruola di giusta misura il porro, appoggiarvi sopra la carne, aggiungere il tonno sbriciolato con la forchetta e ricoprire col vino.
Incoperchiare e mettere al fuoco, facendo cuocere a calore molto moderato per circa un'ora e mezzo.
Appena la carne sarà cotta, toglierla dal tegame e avvolgerla in carta d'alluminio, in modo che non si asciughi troppo raffreddandosi.
Mettere nel frullatore tutto il fondo di cottura, aggiungere le acciughe, l'olio il succo dei limoni e parte della loro scorza prelevata col pelapatate. Frullare fino ad ottenere una salsa fluida e omogenea e metterla in frigo.
Appena la carne sarà ben fredda, affettarla il più sottilmente possibile, poi ricoprirla con la salsa.
Decorare con i cetriolini a fettine, alcuni capperi e qualche fettina di limone.
Meglio se resta ad insaporirsi un po' dentro il frigo.

Il commento della copiona: molto buono, molto estivo!

Lemon Barley Water (una bevanda da re... anzi, da regina)

Si dice che questa sia la bevanda preferita dell'attuale Regina Elisabetta e Wikipedia ci fa sapere che è anche la bevanda ufficiale di Wimbledon, fornita ai giocatori in campo.
Pare abbia anche un sacco di qualità terapeutiche, ma a me piace soprattutto perchè è molto dissetante: un'alternativa al thè freddo.
Ho usato il fruttosio, perchè non posso assumere zucchero, ma si può, naturalmente usare quello normale o di canna.

Servono:
  • 90 gr di orzo perlato
  • 1,800 lt di acqua
  • 3 limoni non trattati
  • 75 gr di fruttosio

Mettere al fuoco una pentola con l'acqua e l'orzo e portare a ebollizione. Incoperchiare e cuocere a fuoco dolce per 30 minuti.
Appena pronto, colare l'acqua di cottura in un recipiente sufficientemente grande e riservare l'orzo per altro uso.
Con un pelapatate, ricavare sottilissime strisce di scorza di limone, senza nulla della parte bianca e aggiungerle all'acqua, poi pelare al vivo i limoni e affettarli sottilmente, aggiungendo anche questa polpa all'acqua.
Infine, unire il fruttosio e mescolare bene affinchè si sciolga.
Far raffreddare, poi colare e versare in una bottiglia e in una caraffa e tenere in frigo a rinfrescarsi bene, dove si mantiene (se resiste...) fino a cinque giorni.

Il commento della copiona: si può usare anche altra frutta, tipicamente le arance. Molto, molto buono... la regina è una buongustaia ;-D

Budino di Sorrento (cosiddetto... perchè sembra più una torta che un budino)

Questa ricetta, copincollata dal web un sacco di tempo fa e non mi ricordo da dove, gira nei miei appunti da tempo immemorabile.
Suppongo - anzi, sono certa - che il nome sia solo di fantasia e non abbia nulla a che fare con la ridente cittadina dalla quale prende il nome. Però è un dessert fresco e molto limonoso, gradito con questi caldi.

Servono:
  • 120 gr di olio extravergine di oliva
  • 3 uova
  • 190 gr di zucchero
  • 180 gr di farina
  • 5 cucchiai di vodka
  • 300 gr di panna liquida
  • 2 limoni
  • un pizzico di sale

Montare i tuorli con lo zucchero, unire la scorza dei limoni e, poco alla volta perchè il composto non si stracci, il succo di entrambi.
Aggiungere la farina, la vodka, l'olio e infine la panna liquida.
Montare a neve ben soda gli albumi con un pizzico di sale, poi incorporarli delicatamente al resto, facendo attenzione a non smontarli.
Imburrare e spolverizzare di zucchero uno stampo da soufflé, rovesciarvi il composto e cuocere in bagnomaria caldo in forno per un'ora a 180°.
Sfornare, far raffreddare e passare in frigo almeno un'ora prima di servire.

Il commento della copiona: fresco e molto gradito! Nella foto sembra sbruciacchiato, ma in realtà non lo è, solo molto colorito e foto orribile ;-)

Riso integrale in insalata ( il piatto preferito del gitante domenicale)

Ogni volta che vado al mare (io non frequento posti esclusivi, ma spiagge popolari, dove all'ora di pranzo si tirano fuori gli sguggiotti* con il cibo portato da casa) - ogni volta che vado al mare, dicevo, mi diverto a calcolare la quantità di insalata di riso ingerita per metro quadro di spiaggia.
Ma poichè in matematica ero - e sono - un disastro, presto mi stufo e mi metto a pensare a qualcos'altro. Quindi, non sono in grado di condividere questo importantissimo dato.
Però condivido volentieri questa ottimissima e freschissima versione del Piatto Preferito dal Pendolare delle Spiagge Romagnole (che peraltro non sa di esserlo, ma dice che "fa su e giù a marina).

* dicesi sguggiotto un contenitore di plastica con coperchio (quasi sempre) ermetico atto a contenere cibi da conservare in frigo o consumare in giro.


Ho usato:
  • 250 gr di riso integrale
  • 6 filetti d'acciuga sott'olio
  • 1 peperone rosso
  • 2 pomodori da insalata
  • 150 gr di olive nere
  • 1 spicchio d'aglio
  • olio extravergine di oliva
  • il succo di mezzo limone
  • origano
  • sale e pepe

Lessare il riso in acqua salata, scolarla e lasciarlo intiepidire, intanto che si prepara il condimento.
Mettere in una zuppiera le acciughe sminuzzate, il peperone e i pomodori fatti a pezzetti e le olive nere.
Aggiungere il riso e mescolare bene.
Prparare una citronnette con un terzo di bicchiere di olio extravergine di oliva, l'aglio tritatissimo, il succo di limone, origano a gusto, sale e pepe. Sbattere bene con una forchetta e usarla per condire il riso.
Far riposare qualche ora e servire, fresca o a temperatura ambiente.

Il commento della copiona: buonissima, molto fresca e non la solita insalata di riso piena di wurstel e altri ammennicoli;-D ).

Minestrone estivo con i ceci (si mangia freddo e non fa sudare, anzi...)

Questa ricetta me l'aveva passata un'amica, dalla quale l'avevo mangiata, moltissimi anni e l'ho fatta diverse volte.
Quando stamattina ho fatto un controllino nel web per vedere se casomai la pubblicazione sul blog si configurasse come plagio, ho scoperto che l'originale di questa ricetta è in un sacco di posti e quindi la mia amica deve conoscere un sacco di gente ;-)
Comunque visto che l'ho un po' modificata nelle dosi e negli ingredienti, riporto la mia versione.

Ho usato:
  • 250 gr di ceci lessi
  • 3 carote
  • 2 zucchine
  • 1 patata
  • 1 pomodoro maturo
  • mezzo peperone rosso
  • una costa di sedano
  • 1 porro
  • abbondante basilico freschissimo
  • olio extravergine di oliva
  • pepe

Si comincia tagliando a pezzettini le carote e il sedano e a fettine il porro e mettendoli a soffriggere in una pentola con qualche cucchiaio d'olio.
Nel frattempo scolare i ceci e sciacquarli, pelare la patata e tagliarla a pezzetti e fare lo stesso con il peperone e unire il tutto al soffritto, lasciando insaporire qualche minuto.
Tagliare a cubetti la zucchina e aggiungere anche questa alla pentola.
Coprire con acqua a filo delle verdure, salare, incoperchiare e portare a ebollizione, lasciando poi cuocere per mezz'ora.
Pelare il pomodoro, tagliarlo a pezzi e aggiungerlo al resto delle verdure, cuocere ancora per tre minuti, poi togliere dal fuoco e far raffreddare.
Al momento di servire, unire abbondante basilico tagliato a striscioline.
Servire in tavola freddo o a temperatura ambiente, con un giro d'olio e pepe nero di mulinello.

Il commento della copiona: una delizia! Rinfrescante e remineralizzante, perfetto alla fine di una bollente giornata estiva.

Dado di prezzemolo fatto in casa (dado per dire...)

Dado per dire... non ha la forma cubica di un dado industriale, né la consistenza. Questa è più una crema morbida che si prende a cucchiaini e si usa per insaporire piatti o anche come base per soffritti. E' - ovviamente! - salatissimo, quindi evitare di assaggiarlo in purezza ;-)
Si usa il bimby, ma si può adattare anche a una pentola e a un fornello normale.
Non ho idea da dove venga questa ricetta, l'ho copincollata probabilmente da qualche forum dedicato appunto al bimby.

Servono:
  • 1 grosso mazzo di prezzemolo freschissimo
  • 2 spicchi di aglio
  • 30 gr di vino bianco secco
  • 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
  • 200 gr di sale grosso

Chiudere il boccale col tappo e buttarvi i due spicchi d'aglio.
Inserire, dal foro del boccale, il mazzo di prezzemolo, con i gambi sulle lame, poi avviare a vel. 6 per 10 sec, spingendo con la spatola le foglie verso l'interno del boccale.
Aggiungere il vino bianco, il sale e l'olio e cuocere 10 minuti vel. 2 temp. Varoma.
Al termine, portare lentamente a vel. 6 per 20 sec. e poi 1 minuto a vel. turbo.
Rovesciarlo in un barattolo di vetro, farlo raffreddare e conservarlo in frigo.

Il commento della copiona: molto comodo, perchè il prezzemolo, per qualche ragione, mi manca quasi sempre.

giovedì 14 luglio 2011

Un post così càpita una volta ogni 50 anni...


"I cinquant'anni sono come l'ultima ora del pomeriggio, quando il sole tramontato ci dispone spontaneamente alla riflessione.
Nel mio caso, tuttavia, il crepuscolo mi induce al peccato.
Forse per questo, arrivata alla cinquantina, medito sul mio rapporto con il cibo e l'erotismo, le debolezze della carne che più mi tentano, anche se, a ben guardare, non sono quelle che più ho praticato.
Mi pento delle diete, dei piatti rifiutati per vanità, come mi rammarico di tutte le occasioni di fare l'amore che ho lasciato correre per occuparmi di lavori in sospeso o per virtù puritana.
Non posso separare l'erotismo dal cibo e non vedo nessun buon motivo per farlo; al contrario, ho intenzione di continuare a godere di entrambi fino a quando le forze e il buonumore me lo consentiranno."(Isabel Allende - Afrodita)

Buon compleanno a me :-)

martedì 12 luglio 2011

Semifreddo di ananas buffo (post che mi alienerà parecchie simpatie, temo...)

Allora, i miei 102 followers fissi (grazie di esistere, a proposito!) sanno, se qualche volta oltre a seguirmi mi leggono pure, che io cerco di essere rispettosa della stagionalità dei prodotti, che cerco di usare poca roba pronta, che non mi piacciono le ricette complicate e lunghe da preparare.
Non è che alla base di queste scelte ci siano convinzioni radicate o profonde riflessioni.
E' che io faccio la spesa al mercato, quando posso e gli ortolani non vendono le zucchine in gennaio o i porri in luglio.
La roba pronta non mi piace perchè ci sento sempre dei retrogusti che non gradisco.
Le ricette lunghe e complicate non me le posso permettere, perchè ho poco tempo e perchè sono impaziente di vedere dei risultati in fretta.
Detto questo, però, non sono neanche una talebana e non mi strappo i capelli se, invece della vaniglia malgascia, metto in una crema una bustina di vanillina o se mi scappa un dado knorr dentro qualche piatto.
Perchè ho scritto questo? Non lo so, ma i fatti me lo cosano (cit.)...
E ora, il semifreddo buffo...

Servono:
  • 1 barattolo di ananas senza zucchero
  • 1 confezione di gelatina in polvere al gusto limone o ananas*
  • 130 gr di zucchero
  • un pizzico di sale
  • 2 cucchiai di succo di limone
  • 1 carota grattugiata finemente
  • 250 gr di panna liquida
*la gelatina in polvere si trova facilmente nei negozi etnici, ma l'ho vista anche in qualche supermercato molto fornito.

Sgocciolare l'ananas, tenendo da parte il succo e tagliarlo a pezzettini piccoli.
Aggiungere circa 130 gr di acqua al succo e mettere al fuoco. Appena inizierà a bollire, aggiungere la gelatina in polvere e mescolare con un cucchiaio di legno fino a quando si sarà sciolta.
Togliere dal fuoco, aggiungere lo zucchero, il sale e il succo di limone.
Far raffreddare leggermente, fino a quando la gelatina inizierà ad addensarsi e ad acquisire una consistenza oleosa.
A questo punto, incorporare l'ananas e la carota grattugiata.
Montare la panna e incorporarla delicatamente al resto, per evitare che si smonti.
Versare il composto in uno stampo da plumcake leggermente oliato e mettere in frigo fino a che il dolce si sarà ben addensato.

Il commento della copiona: è un dolce buonissimo e molto divertente! La parte più difficile è trovare la gelatina in polvere...

Muffins allo yoghurt e lamponi

I muffins mi hanno stufato.
Sarà che li ho scoperti all'inizio degli anni '90, quando ancora non c'erano tutte le ricette che dilagano sul web (stavo per scrivere che infestano...) e gli stampi erano difficili da reperire.
I miei primi stampi da muffins mi arrivarono direttamente dagli USA, quando facevo parte di mailing list di scambio di ricette e dove ogni tanto si facevano pure scambi di cibi e attrezzi da cucina.
Ne ho fatti a centinaia da allora, poi quando ho cominciato a vederli in ogni dove (perfino la Parmalat li aveva fatti... e infatti vedi come sono finiti ;-D ...) mi sono annoiata e mi sono dedicata ad altro.
Questa è una vecchissima ricetta, risalente appunto a quegli anni, ma con significative manipolazioni di dosi e ingredienti da parte mia.

Servono:

  • 140 gr di farina bianca
  • 140 gr di farina integrale
  • 130 gr di zucchero
  • un pizzico di sale
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • 100 gr di burro morbido, ma non fuso
  • 1 uovo
  • 270 gr di yoghurt naturale intero
  • 150 gr di lamponi, freschi o surgelati (in questo caso, usarli senza scongelarli)

Accendere il forno a 180°.
Il trucco per fare muffins perfetti ormai lo sanno tutti, ma nel caso lo ripeto.
Bisogna prima mescolare gli ingredienti secchi, poi aggiungere i liquidi e mescolare con un cucchiaio di legno quel tanto che basta a inumidirli. Non deve venire fuori un impasto liscio ma deve rimanere grezzo e grumoso.
In questo caso, mescolare in una zuppiera le due farine, lo zucchero, il sale e il lievito.
Aggiungere il burro morbido a pezzetti e mescolare con le mani, in modo da ottenere grosse briciole. Aggiungere l'uovo leggermente sbattuto e lo yoghurt e mescolare leggermente col cucchiaio di legno, come detto sopra.
Infine, incorporare i lamponi, cercando di distribuirli nell'impasto, ma evitando di lavorare troppo l'impasto.
Distribuire la pasta in uno stampo per muffins a 12 impronte e cuocere per 18-20 minuti. Fare la prova stecchino!
Appena pronti, farli intiepidire e poi sformarli e farli raffreddare su una gratella da pasticceria.

Il commento della copiona: veloci e leggeri, perfetti per la prima colazione e soprattutto poco dolci!




domenica 10 luglio 2011

Minestra di verdura a crudo (nasce per il bimby ma si può fare anche senza)

Questa è una ricetta che viene dal vecchio forum del bimby e che ho fatto innumerevoli volte, perchè si fa presto e le verdure crude mantengono tutti i loro profumi e sapori.
Questa è la versione un po' modificata da me, che sto facendo lo slalom tra i cibi che non posso mangiare :-)

Ho usato:
  • 2 patate
  • 1 zucchina
  • 1 gambo di sedano
  • 1 carota
  • qualche foglia di bieta molto tenera o spinaci, in alternativa
  • 1 porro
  • 1 spicchio d'aglio
  • qualche foglia di basilico
  • un ciuffo di prezzemolo
  • 500 gr di acqua
  • 1 dado vegetale
  • olio extravergine di oliva

Pulire tutte le verdure e tagliarle a pezzi
Mettere nel boccale del bimby le patate e tritare per 10 secondi a vel. 4.
Aggiungere l'acqua e il dado e cuocere 12 min 100° vel.1.
Al termine, unire tutte le altre verdure (eliminare i gambi delle biete e parte dei gambi di prezzemolo, fare a pezzetti molto piccoli il sedano): 1 min. vel. 4 poi portare lentamente a velocità turbo per un minuto.
Servire con olio extravergine di oliva.
Buona calda ma anche tiepida, con questi caldi...

Il commento della copiona: volendo farla senza bimby, è sufficiente cuocere la patata a pezzettini in acqua, poi versare il tutto in un frullatore potente e aggiungere il resto.

Rotolini di carote e zucchine con hummus

Questi vengono da un ritaglio non databile e non riconducibile al giornale dal quale sono tratti.
Si fa prima a farli che a descriverli, anche se il taglio con la mandolina può dare qualche problema... non serve che metta la foto delle dita incerottate, vero?

Servono:
  • 2 carote sode e tenere
  • 2 zucchine freschissime
  • 400 gr di ceci lessi
  • uno spicchio d'aglio
  • il succo di un limone
  • 1 cucchiaio di tahina
  • semi di sesamo
  • peperoncino secco
  • olio extravergine di oliva

Affettare le carote e le zucchine per il lungo con la mandolina e ricavarne fette lunghe e sottili, dello stesso spessore.
Metterle in un colapasta con un pizzico di sale e lasciarle riposare mezz'ora, in modo che perdano l'acqua e si ammorbidiscano.
Nel frattempo, preparare l'hummus. Mettere i ceci nel frullatore, aggiungere l'aglio, il succo di limone, la tahina e 6 cucchiai d'olio. Frullare il tutto molto bene, in modo da ottenere una crema morbida e liscia. A dire il vero, a me non dispiace neppure se restano dei pezzettini di cece...
Riprendere le zucchine e le carote, sciacquarle sotto acqua corrente e asciugarle bene.
Disporre un cucchiaino di hummus su un'estremità di ciascuna fettina, poi arrotolarla. Fissare con un po' di hummus all'altra estremità, in modo che non si aprano.
Nel caso dovesse succedere, chiuderli con uno stecchino, unendone tre alla volta, in modo da formare dei minuscoli spiedini e non far vedere lo stecchino che rimarrà all'interno.
Disporli sul piatto di portata, decorarla con semi di sesamo e un poco di peperoncino.
Tenere in fresco fino al momento di servire.

Il commento della copiona: freschi e buonissimi e anche bellini da vedere.

Empanadas di formaggio (post dubbioso con appropriazione forse indebita di nome...)

Il dubbio nasce dal fatto che non sono sicura che siano vere empanadas, non avendo mai avuto il piacere di assaggiarne e quindi temo che il nome sia scippato e attribuito impropriamente a questa preparazione.
La maionese non spaventi... altro non è che un mix di uova, olio, limone e sale :-)
Però i miei ometti li hanno graditi oltremodo, inconsapevoli che sono un concentrato di grassi e colesterolo da paura... ma una volta ogni tanto ci sta.
La ricetta non so da dove venga, essendo scarabocchiata su foglietto e con istruzioni molto scarne. Ma tant'è...

Servono:
  • 300 gr di farina bianca
  • 250 gr di maionese pronta
  • 1 uovo piccolo
  • 250 gr di formaggio asiago

Accendere il forno a 200°.
Tritare il formaggio con la moulinetta e tenerlo da parte, in frigo, intanto che si prepara la pasta.
Mescolare la farina con la maionese, aggiungere l'uovo e impastare fino ad ottenere un impasto morbido.
Con questa pasta, foderare 12 stampini da muffin, riempirli con il formaggio e chiuderli con un dischetto di pasta.
Infornare per 30-35 minuti. Durante la cottura, sembrerà che l'impasto "frigga": è normale. Quando saranno pronte e raffreddate, le sedicenti empanadas saranno friabili, come di pasta frolla.
Farle raffreddare bene prima di sformarle, perchè appena uscite dal forno sono molto fragili.

Il commento della copiona: molto piaciute! Adatte a un buffet.

Pollo speziato con raita di cetriolo e limone (post omeoallopatico per combattere il caldo)

E' un caldo che si muore, tanto per dire una banalità, e il caldo si può combattere per via omeopatica, per esempio bevendo thè bollente alla menta (simile cura simile), oppure per via allopatica, mangiando cibi freschi che diano sollievo nella calura.
Questo piatto, velocissimo e molto gustoso, mette d'accordo tutti, perchè combina un condimento di spezie caldamente profumate e la freschezza della raita di cetrioli.

Servono:
  • 6 cosce di pollo, disossate e spellate
  • un cucchiaio da thè di cardamomo in grani
  • 3 cucchiai da thè di semi di coriandolo
  • 3 cucchiai da thè di semi di cumino
  • 3 cucchiai da thè di semi di finocchio
  • olio extravergine di oliva
  • 500 gr di yoghurt intero al naturale
  • 2 cetrioli
  • 2 limoni (serve solo la scorza)
  • 1 spicchio d'aglio
  • peperoncino
  • sale e pepe

Per cominciare, si prepara il mix di spezie, frullando con la moulinetta o altro frullatore molto potente, il cardamomo, il coriandolo, il cumino e il finocchio, sale e pepe. Oppure, prendere le dette spezie già in polvere e mescolarle. Tenerne da parte un cucchiaino da thè e il resto distribuirlo su un vassoio.
Tagliare le cosce di pollo in due o tre pezzi, spennellarle leggermente di olio e poi rotolarle nel mix di spezie.
Scaldare in una padella, sufficientemente grande da poter contenere tutta la carne in un unico strato, un paio di cucchiai d'olio, non di più e rosolarvi a fuoco alto il pollo da un lato per 5 minuti, poi girarlo e rosolare anche dall'altro lato per lo stesso tempo. Abbassare il fuoco, incoperchiare la padella e portare a cottura, girando di tanto in tanto.
Nel frattempo, preparare la raita. Grattugiare i cetrioli senza pelarli, metterli su un colapasta e strizzarli con le mani per eliminare più acqua possibile.
Metterli in una ciotola, unire la scorza dei limoni grattugiata con la microplane, l'aglio tritato finemente, lo yogurt, il peperoncino (a gusto), sale e pepe. Unire infine il mix di spezie tenuto da parte e mescolare tutto benissimo. Conservare al fresco.
Appena il pollo sarà pronto, servirlo insieme alla raita di cetrioli.

Il commento della copiona: buonissimo, piaciuto a tutti!



sabato 9 luglio 2011

Tartine al cetriolo (post con vaghe reminiscenze britanniche)

Chi frequenta la narrativa inglese (o chi frequenta la Gran Bretagna, se non addirittura la Casa Reale e i suoi membri) sarà inciampato sicuramente nei sandwich al cetriolo, un must in tutti i picnic o gli high tea dei sudditi di Sua Maestà
Sono fatti con due fette di pane da tramezzino, morbido e bianco, ripiene di cream cheese e sottilissime fettine di cetriolo. E sono talmente importanti e radicati nella cultura britannica, da essersi meritati persino una voce di Wikipedia.
Questa è la mia personale versione, adattata ai miei attuali diktat alimentari: è più rustica ma egualmente buonissima.

Ho usato:

Ho pelato i cetrioli solo parzialmente, poi li ho affettati sottili ma non a velo.
Ho spalmato delle mezze fettine di pane col caprino fresco e poi ho ricoperto di fettine di cetriolo leggermente sovrapposte.
Fine :-)
Per un effetto più elegante, si possono ritagliare le fettine di pane in quadretti o triangolini più piccoli, in modo da ottenere un finger food perfetto.

Il commento della copiona: è una non ricetta, in realtà, ma il contrasto di sapore è davvero molto interessante.



Pane di grano duro semiintegrale per la macchina del pane (ma anche no)

Per qualche ragione, mi devo astenere per un po' di tempo dall'assumere farina bianca di grano tenero e ho dunque rispolverato la macchina del pane, che giaceva inutilizzata da parecchio, per poter usare farine che posso mangiare.
Di solito preferisco usare la mdp solo per impastare e come camera di lievitazione e poi formare il pane e cuocerlo in forno. Ma visto il caldo di questi giorni, un pane monolitico andrà benissimo, se questo permette di non portare la cucina a livelli di calore infernale.
La ricetta originale prevedeva solo grano duro e non ho idea da dove venga. La sostituzione di parte della semola con farina integrale è mia e il risultato è molto soddisfacente.

Ho usato:

  • 400 gr di acqua
  • 12 gr di sale
  • 1 cucchiaino da thè di miele
  • 1 cucchiaio di aceto di vino bianco oppure di mele
  • 380 gr di semola rimacinata di grano duro
  • 220 gr di farina integrale
  • 1 bustina di lievito di birra liofilizzato

Mettere tutti gli ingredienti, in quest'ordine, nella mdp, selezionare il programma basic e premere start.
Fine della ricetta :-)

Il commento della copiona: ottimo e superfragrante, perfetto per tramezzini o sandwich!

venerdì 8 luglio 2011

Treccia ai lamponi (post only for the bravest, se vi va di accendere il forno con questo caldo...)

Questa l'ho fatta la settimana scorsa, di mattina presto, quando il caldo non era feroce come oggi. Poi non ho avuto tempo di scriverla qui e oggi che si boccheggia sinceramente non mi metterei a rifarla.
Però, è così buona che vale la pena di tenersela a mente per il primo temporale rinfrescante.

Ho usato:

  • 315 gr di farina bianca
  • 1 bustina di lievito vanigliato
  • un pizzico di sale
  • 80 gr di burro, appena ammorbidito (non fuso!)
  • 90 gr di cream cheese (il philadelphia vero o tarocco, per capirci), freddo di frigo
  • 50 gr di latte
  • marmellata di lamponi
  • lamponi freschi o surgelati
  • 1 tazza da thè di zucchero a velo
  • 1 limone

Accendere il forno a 200-210°.
Mescolare la farina, il lievito, il sale, il philadelphia e il burro fino ad ottenere delle briciole grosse come piselli. Si può fare con un robot oppure usando due coltelli.
Aggiungere il latte e impastare: deve risultare un impasto lavorabile e non appiccicoso. Eventualmente aggiungere poco latte se troppo asciutto o poca farina se troppo umido, fino alla consistenza ottimale.
Rovesciare il composto su un foglio di carta forno e stenderlo con il mattarello fino ad ottenere un rettangolo delle dimensioni della piastra del forno, dove verrà appoggiato appena steso, completo della carta.
Dividere l'impasto in tre strisce verticali virtuali (cioè: non bisogna tagliarlo, bisogna immaginarlo diviso... mi sarò spiegata? ;-D ) e spalmare l'area centrale di marmellata di lamponi.
Su questa distribuire i lamponi freschi o surgelati (se si usano questi, non occorre farli scongelare e vanno messi freddi di freezer).
A questo punto, con un coltello, tagliare le due zone restanti a strisce orizzontali alte circa due dita e ripiegarle sul ripieno di lamponi alternandole e cercando di ottenere una sorta di spina di pesce (si fa prima a farlo che a spiegarlo, questo...).
Infornare e cuocere per 15 minuti circa o fino a che la pasta apparirà dorata e cotta a puntino.
Far intiepidire.
Nel frattempo, aggiungere, una goccia alla volta, il succo di limone allo zucchero a velo, fino a ottenere una consistenza morbida ma non eccessivamente liquida.
Farla colare da un cucchiaino sulla superficie del dolce e decorarlo.
Raffreddare del tutto e servire (ma è buono anche tiepido).

Il commento della copiona: è un dolce poco dolce, visto che nell'impasto non c'è zucchero, ma la marmellata e la glassa compensano. Volendo si può dolcificare un poco la pasta. L'ho fatto per finire una quantità industriale di lamponi surgelati che avevo in freezer. Buonissimo!

lunedì 4 luglio 2011

Pesto di basilico e pomodori

Siccome le piante di basilico del mio terrazzo sono generose di soddisfazioni e ripagano lo sforzo di annaffiarle ogni sera, sono sempre alla ricerca di ricette per usarne le foglie profumatissime.
Questa era scarabocchiata su un fogliettino che la fa datare sicuramente al secolo scorso.

Ho usato:

  • 80 gr di foglie di basilico
  • 80 gr di mandorle
  • 3 spicchi d'aglio (si possono diminuire o omettere, io non li ho messi)
  • 4 pomodori maturi
  • 40 gr di parmigiano
  • 150 gr di olio extravergine di oliva
  • sale q.b.

Questa si presta benissimo ad essere realizzata col frullatore o nel bimby.
Mettere nel frullatore le mandorle e il parmigiano e tritare il tutto (nel bimby, qualche secondo a vel. 9).
Pelare i pomodori ed eliminare i semi.
Aggiungere al trito di mandorle e parmigiano le foglie di basilico sciacquate sotto l'acqua e asciugate, i pomodori e l'aglio, se si usa. Salare. Tritare per una ventina di secondi (a vel. 6, se nel bimby), poi aggiungere l'olio a filo, lavorando ancora un po' (nel bimby, 1 minuto a vel. 9).
Assaggiare e aggiustare di sale, se serve.
Usare per condire la pasta.

Il commento della copiona: velocissimo e buonissimo, si conserva in frigo ben coperto anche per qualche giorno.

Kapunata maltese dello chef Kumalè

Questa è stata strappata da un vecchio numero del Venerdì di Repubblica ed è tratta dalla rubrica "Il piatto etnico" dello chef Kumalè.
A me è sempre piaciuta moltissimo l'idea che da una regione di cucina tradizionale come il Piemonte sia venuto fuori uno chef che esplora piatti di altri paesi, in alcuni casi riadattandoli al nostro gusto o alla disponibilità di ingredienti, in altri - come nel caso della kapunata (che lui in realtà chiama kappunata, con due p) - riproponendoli pari pari perchè sono facilmente riproducibili.


Servono:

  • 2 melanzane (erano richieste quelle lunghe, io ho usato quelle globose, non troppo grandi)
  • 4 pomodori maturi da salsa, ma ben sodi
  • 6 peperoni verdi dolci tipo cornetto
  • 1 cipolla bionda
  • 3 spicchi d'aglio
  • 3 cucchiai di capperi sotto sale
  • 2 cucchiai di sciroppo di amarena oppure 1 cucchiaio di zucchero
  • origano
  • olive verdi snocciolate
  • olio extravergine di oliva

La ricetta prescriveva la messa sotto sale delle melanzane per togliere l'amaro. Ecco, io questo non lo faccio mai, perchè se le melanzane sono fresche non sono amare e la salatura toglierebbe anche il sapore piccantino, che invece rappresenta uno dei pregi di questa verdura.
Mettere in un tegame olio extravergine di oliva in quantità a piacere e farvi soffriggere gli spicchi d'aglio e la cipolla affettata.
Nel frattempo, tagliare a dadi le melanzane e ad anelli i peperoni, dopo averli privati dei semi.
Spellare i pomodori (per far presto, metterli in un ciotola o, se sono tanti, direttamente nel lavello di cucina, chiuso con il tappo versarvi sopra acqua bollente. Dopo un minuto o due, tirarli su con un cucchiaio, uno alla volta, fare un taglio in croce all'estremità del picciolo e pelarli con facilità.) e fare a dadini pure questi.
Aggiungere le verdure al soffritto e saltare a fuoco medio, mescolando spesso. Quando saranno appassite, unire lo sciroppo (o lo zucchero) e l'origano.
Verso la fine, aggiungere le olive verdi e i capperi, senza dissalarli, in modo da aggiungere sapidità al piatto finito.
Se c'è modo di farlo riposare un po', meglio, così i sapori si arrotondano, altrimenti servire appena pronto.

Il commento della copiona: roba da farcisi del male...