lunedì 31 ottobre 2011

Lasagne di zucca e salsiccia (è Halloween e io mi vesto da mummia)

Stamattina ho vissuto qualche momento di tiramolla della mia forza di volontà.
Il diavoletto sulla mia spalla sinistra diceva: rimani tra le calde coperte e goditi la giornata di ferie senza obblighi.
L'angioletto, su quella destra, mi sussurrava di infilare la tuta e le scarpe da running, di vincere la pigrizia e andare a correre, tanto poi c'era tutta la giornata davanti per rilassarmi e fare le mille cose che avevo programmato da settimane.
Ha vinto l'angioletto... è a lui che devo le 4 ore passate al pronto soccorso, il malleolo rotto, le ferite e le escoriazioni in vari luoghi del mio corpicciuolo (per dire...) e una prognosi di 21 giorni di gesso salvo complicazioni. Il diavoletto non avrebbe mai permesso che inciampassi su un pezzo di asfalto non manutenuto e rovinassi a terra quasi smucchiandomi nella caduta.
Però, siccome non tutto il male viene per nuocere, mi godo un parziale travestimento da mummia, che mi permetterà di festeggiare Halloween con il più appropriato costume della mia vita.
E per completare l'idilliaco quadretto, ecco qua questa ottima ricetta fatta ieri, dopo una settimana passata a discutere di lasagne con scientifica e ingegneristica precisione con il mio amico Luca, al quale questa ricetta è dedicata.
La ricetta è mia, ma non giurerei che non derivi da reminiscenze di altre cose lette qua e là.
Le dosi sono spannometriche.

Ho usato:

  • sfoglia fresca da lasagne (io ho usato quella sottilissima prodotta da un noto batrace)
  • 1 piccola zucca hokkaido
  • circa 800 gr di pasta di salsiccia
  • 1 grossa cipolla dorata
  • 1 litro di besciamella
  • pecorino romano grattugiato
  • rosmarino
  • olio extravergine di oliva
  • sale e pepe

Lavare bene la zucca (della hokkaido si usa anche la scorza), tagliarla a pezzi piuttosto piccoli e metterla in un tegame insieme alla cipolla tritata, ad un rametto di rosmarino e a un po' d'olio.
Salare e pepare.
Cuocere fino a quando la zucca sarà morbida, ma non sfatta, poi schiacciarla un po' con i rebbi di una forchetta, senza ridurla in purea.
Sbriciolare la pasta di salsiccia e farla dorare in padella con poco olio, o addirittura niente olio, ma solo un po' d'acqua che si asciugherà e lascerà la carne morbida, cotta a puntino e ben rosolata.
Ungere una teglia o una pirofila di giuste dimensioni e fare gli strati, alternando sfoglie di pasta, zucca e salsiccia, pecorino grattugiato e besciamella e poi ricominciando fino a esaurimento degli ingredienti. L'ultimo strato deve essere di besciamella e pecorino.
Infornare a 180° ventilato per circa mezz'ora, poi far riposare per un quarto d'ora fuori dal forno prima di servire.

Il commento della copiona: una combinazione fantastica! Buonissime e piaciute a tutti


venerdì 28 ottobre 2011

Polenta con gli spinaci e il gorgonzola (resoconto della preparazione e raccomandazioni per il futuro)

L'altra sera ho invitato a cena i soliti cari amici con i quali ci vediamo purtroppo sempre meno e come al solito ho approfittato per fare un po' di esperimenti in cucina.
Questa polenta mi (ci) è piaciuta molto, anche se il procedimento che ho usato non mi ha soddisfatto molto, perchè ci sono purtroppo, rimasti molti grumi.
L'ho poi riprovata con altro metodo, che è quello che trascrivo ed è venuta perfetta.
Inoltre, ho usato la polenta istantanea (perdono, perdono!) mentre sarebbe molto più buona con quella da cuocere a lungo, magari nella slowcooker.

Ho usato:
  • 500 gr di farina da polenta istantanea
  • 500 gr di spinaci freschi
  • burro
  • aglio
  • gorgonzola

Sciogliere una noce di burro in un tegame insieme ad uno spicchio d'aglio. Aggiungere gli spinaci crudi, incoperchiare e fare appassire, salare. In cinque minuti saranno pronti. Tritarli e rimetterli nel tegame, oppure, come faccio io, stagliuzzarli usando le forbici direttamente dentro la pentola (questo di usare le forbici dentro la pentola è un trucco che mi insegnò molti anni fa una gentilissima signora romana).
A parte cuocere la polenta, tenendola appena più lenta del solito (il che significa, nel caso della polenta istantanea, usare una maggiore quantità di acqua).
Tenendo sempre la pentola sul fuoco, aggiungere il gorgonzola tagliato a pezzi (quantità piacere, più ce ne mettete, più ce ne trovate) e mescolare bene. Infine, unire gli spinaci, mescolare benissimo e servire subito con altro gorgonzola se qualche commensale fosse proprio insaziabile.

Il commento della copiona: molto gustosa! Con gli avanzi, ho fatto delle polpettine e le ho fritte... divorate! (la foto è orrenda, meglio di così non si poteva).

martedì 25 ottobre 2011

Peace'n'love, ah! (pron. pisellov-ah), ovvero vellutata di piselli che si è montata la testa dopo avermela salvata

Chi mi legge, sa che io cerco il più possibile di cucinare seguendo le stagioni. Non perché io sia particolarmente rigorosa o talebana, ma perché sono fondamentalmente pigra e cerco di comprare la roba quando costa meno - cioè in stagione.
Oltre a questo ho una cucina - purtroppo per me - piccola e stracolma di oggetti e inutilezze, incastrati nei pensili peggio di un partita di tetris ben riuscita.
A volte gli incastri non sono proprio perfetti e qualcosa piomba dal cielo e plana sul pavimento.
Se, però, nel volo verso terra incontra me, il qualcosa può far danni.
Una volta furono gli stampi da baguette (niente punti in testa, ma un bel taglio).
Altre volte sono delle scatole tupperware senza coperchio (so much ado about nothing...).
Sabato scorso è stato un tagliere di legno da 10 kg, caduto, in sequenza, sulla mia testa, sulla spalla destra, su uno dei miei piatti preferiti (andato in mille pezzi) e infine sul mio piede.
Non avendo nulla sotto mano per lenire il dolore alla mia preziosa testolina, sono ricorsa ad una busta di piselli surgelati, che è stata efficace quanto una borsa del ghiaccio.
Però poi i piselli dovevano essere consumati e alla svelta e quindi ci ho fatto questa vellutata, per far presto ribattezzata pisellova.

Ho usato:
  • 2 porri
  • 2 gambi di sedano
  • 500 gr di piselli surgelati
  • 750 gr di brodo vegetale
  • olio extravergine di oliva
  • basilico fresco
  • pepe nero

Tritare finemente i porri e i gambi di sedano e farli appassire in qualche cucchiaiata d'olio.
Aggiungere i piselli e il brodo caldo e cuocere per 25 minuti.
Al termine, frullare il tutto con un minipimer, in modo da ottenere una crema liscia.
Versarla nei piatti di portata, guarnendo con un giro l'olio, con del basilico fresco stracciato con le mani e un giro di pepe di mulinello.

Il commento della copiona: si fa in un attimo ed è buonissima. Naturalmente, per farla, non serve rompersi prima la testa e, soprattutto, in stagione si può e si deve fare con i piselli freschi sgranati amorosamente a manina.

domenica 23 ottobre 2011

Crumble di mele e uvette alle nocciole (perchè non c'è stagione migliore dell'autunno per cucinare)

Oh sì, cucinare in autunno è una delle cose che preferisco!
Passata la lunga estate calda (e quest'anno sembrava proprio non voler finire mai...), mi torna la voglia di stare in casa, di accendere il forno e di preparare cose buone e molto casalinghe.
Gli ingredienti di stagione, poi, sono eccezionali.
Questo crumble viene da una mailing list americana ed è una ricetta letteralmente del secolo scorso.

Servono:
  • 170 gr di farina bianca
  • 140 gr di farina integrale
  • 130 gr di burro
  • 2 cucchiai colmi di zucchero di canna
  • 40 gr di nocciole intere
  • 6 mele renette
  • 70 gr di uvette
  • la scorza di un limone
  • 3 cucchiai di zucchero bianco
  • zucchero a velo per decorare
  • panna montata per accompagnare

Accendere il forno a 220°.
Per fare l'impasto del crumble ci vuole necessariamente un robot con le lame.
Mettere nel mixer le due farine, il burro freddo a pezzetti, lo zucchero di canna e le nocciole e frullare fino ad ottenere un impasto bricioloso.
Ungere bene una pirofila grande (o una teglia che si possa portare a tavola: il crumble non va sformato).
Sbucciare le mele e tagliarle a pezzi, disponendoli poi nella pirofila. Distribuirvi sopra l'uvetta e la scorza di limone grattugiata, mescolata allo zucchero bianco.
Ricoprire infine con l'impasto sbriciolato tra le mani.
Infornare per circa 20-25 minuti, poi togliere dal forno e far raffreddare.
Spolverizzare con lo zucchero a velo e servire con la panna montata.

Il commento della copiona: piaciuto moltissimo! Il giorno dopo migliora.

giovedì 20 ottobre 2011

Arrosto all'uva (autunnale quanto basta)

L'originale di questa ricetta, strappata da una rivista, prevedeva un arrosto di vitello, che però noi in casa cerchiamo di consumare il meno possibile. L'ho quindi adattato usando fesa di tacchino.

Ho usato:
  • 1 pezzo di fesa di tacchino di circa 900-1000 gr
  • 100 gr di pancetta di maiale fresca a fettine sottili
  • 1 piccola cipolla o un grosso scalogno
  • 4 chiodi di garofano
  • un grosso grappolo d'uva bianca
  • 4 carote
  • vino bianco
  • burro
  • poco olio extravergine di oliva
  • brodo di pollo
  • sale e pepe

Per cominciare, ho avvolto il tacchino ho condito moderatamente con sale e pepe la fesa di tacchino, l'ho steccata con il rosmarino, l'ho avvolta nelle fettine di pancetta e legata bene.
L'ho fatta rosolare in poco olio, bagnandola poi con un bicchiere di vino bianco: ho incoperchiato e lasciato cuocere per una mezzora, bagnando di tanto in tanto con un mestolino di brodo caldo.
Nel frattempo, ho tritato le carote e la cipolla e lavato e diraspato il grappolo d'uva.
Trascorsa questo tempo, ho aggiunto i chiodi di garofano, le carote e la cipolla, bagnato ancora un un po' di brodo e cotto per un'altra mezzora.
Infine, ho aggiunto i chicchi d'uva e lasciato sul fuoco ancora un quarto d'ora.
Al termine, ho tolto la carne dalla pentola, ho aggiunto al fondo di cottura un grossa noce di burro e ho frullato il tutto col minipimer, aggiungendo un mestolino di brodo per rendere fluido il fondo.
Ho affettato la carne e l'ho servita con la sua salsa.

Commento della copiona: ottimo, la salsa è deliziosa!

domenica 2 ottobre 2011

Pici al burro di acciuga e basilico (come rimediare a una spesa non fatta)

Mi sto dedicando a un sacco di cose e le maratone in cucina proprio non ci stanno. Arriveranno, quando il tempo peggiorerà e le giornate si accorceranno. Ma per adesso, preferisco fare altre.
Ieri, per esempio, ho passato una bellissima giornata a Bologna, insieme ad amici vecchi e nuovi: c'è stato tempo per mangiare, per chiacchierare, per ridere e non mi è dispiaciuto neanche un po' non aver fatto la spesa.
Però oggi a pranzo ho dovuto mettere insieme qualcosa con quel che c'era in casa ed è venuto fuori questo.

Servono:
  • 500 gr di pici secchi
  • 150 gr di burro
  • mezzo tubetto di pasta d'acciuga
  • 60 gr di filetti d'acciuga sott'olio
  • pepe nero
  • basilico fresco

Mettere a cuocere i pici (ci vogliono oltre 20 minuti, quindi, il condimento si può preparare intanto che loro si lessano). Non salare l'acqua.
Mettere in un tegamino 120 gr di burro, spremerci sopra la pasta d'acciuga e aggiungere i filetti scolati dall'olio.
Mettere al fuoco e far sciogliere piano le acciughe, senza soffriggere.
Il burro rimanente va tagliato a pezzetti e messo sul vassoio di portata, insieme al basilico stracciato con le mani. Pepare a gusto.
Appena i pici sono cotti, scolarli e rovesciarli sul vassoio, mescolando con due forchette.
Versare sopra il condimento di burro e acciuga, mescolare ancora bene e servire subito.

Il commento della copiona: il burro è tantissimo, ma d'altra parte una cosa così non si mangia ogni giorno, quindi ci può stare. Un piatto dal sapore deciso, grazie alle acciughe ma rimane dolce al palato grazie al burro e al basilico. Buonissimo! (quasi quasi smetto di fare la spesa...)

Minestra densa di zucca hokkaido e cannellini (se il tempo è matto mica so' matta io...)

La mia mamma raccontava sempre la storiella di un tizio che la mattina di Pasqua - una Pasqua bassa, fredda, ventosa, piovosa - era andato a fare un giro per il corso con un nuovo abito primaverile, leggero e chiaro, assolutamente inadeguato alla giornata. A chi gli faceva notare che ci sarebbe stato meglio un cappotto, lui rispondeva "Se il tempo è matto, mica so' matto io!", rivendicando così il diritto a sfoggiare l'ultimo acquisto di abbigliamento anche in presenza di una tempesta inattesa, visto che sul calendario la primavera ormai era arrivata.
Questa minestra è stata mangiata sul terrazzo, qualche sera fa: sembrava agosto e si stava benissimo. All'autunno non ci pensava proprio nessuno, anche se tecnicamente era già iniziato.

Servono:
  • 600 gr di zucca hokkaido, con la buccia e tutto
  • 250 gr di fagioli cannellini già lessi
  • 1 cipolla
  • rosmarino
  • 1 litro di brodo di carne (o vegetale)
  • olio extravergine di oliva
  • 150 gr di occhi di lupo o ditalini rigati
  • ricotta da grattugiare
  • sale e pepe

Tritare la cipolla e farla soffriggere in olio extravergine di oliva insieme al rosmarino.
Nel frattempo, tagliare a pezzi la zucca, dopo averla lavata bene e tritarla con un frullatore potente o con la moulinetta.
Aggiungerla al soffritto e fare insaporire per qualche minuto, poi aggiungere il brodo e cuocere per mezz'ora.
Aggiungere i fagioli, far riprendere il bollore e versare la pasta, portandola a cottura.
Al termine, aggiustare di sale e pepe e lasciar riposare una decina di minuti, prima di portare in tavola servendo a parte pepe, olio extravergine di oliva e ricotta da grattugiare: ognuno ne aggiungerà nel suo piatto a piacere.

Il commento della copiona: zuppa adorabile, graditissima da tutti!


Minestra di riso e lenticchie (ma quando arriva l'autunno?)

Un po' troppo caldo, per i miei gusti, anche se devo ammettere che questa sequenza di giorni pieni di sole non mi dispiace. Ho voglia di autunno, però; di giornate più fresche, di aria frizzantina, di felpine... voglia di cucinare cibi della stagione. Le zuppe calde mal si accompagnano a temperature di 30 gradi.
Questa l'ho fatta qualche giorno fa, nell'unica sera in cui pioveva e pareva essere arrivato un po' di freddo.

Servono:
  • 220 di riso da minestra
  • 220 gr di lenticchie
  • 1 litro di brodo vegetale + altro brodo, se serve
  • 100 gr di pancetta dolce a dadini
  • 1 barattolo di polpa di pomodoro
  • 1 cipolla media
  • rosmarino
  • olio extravergine di oliva

Tritare la cipolla e soffriggerla nell'olio insieme a un bel ramo di rosmarino e alla pancetta.
Appena questa sarà rosolata, unire le lenticchie e il pomodoro. Lasciare insaporire per cinque minuti, a fuoco medio basso, mescolando spesso.
Bagnare col brodo bollente e cuocere per un quarto d'ora, poi versare il riso e portarlo a cottura, aggiungendo altro brodo se si preferisce una minestra meno densa. Aggiustare di sale e pepe.
Al termine, lasciar riposare qualche minuto, togliere il rametto di rosmarino e servire, volendo con altro olio extravergine di oliva e parmigiano a parte.

Il commento della copiona: autunnale, per l'appunto.