Intanto, la pronuncia: si scrivono paczki e si leggono ponch-ki (più o meno...). Sono una specie di krapfen, le cui particolarità consistono in un impasto ricchissimo, nel ripieno di marmellata di rose e nella sottile glassatura che li ricopre, arricchita da scorze d'arancia candite.
I più famosi sono quelli della pasticceria Blikle di Varsavia: quelli della foto, sono stati portati dalla zia polacca per Natale e ce ne siamo mangiati una scatola. Buonissimi!
I miei sono un tentativo, perchè ho usato un impasto molto più leggero delle versioni ricche di panna che si trovano in giro e soprattutto perchè ho dovuto saldarli con i rebbi della forchetta, visto che i primi mi si sono aperti in cottura: quindi, alla fine, hanno più l'aspetto dei panzerotti che dei paczki... però il sapore era uguale uguale, grazie alla marmellata di rose. Niente scorza candita, perchè non ce l'avevo.
Il giorno dopo sono ancora più buoni, perchè i sapori maturano!
Servono:
- 400 gr di farina
- 80 gr di zucchero
- 60 gr di burro
- 130 gr di latte
- 2 uova
- 5 gr di lievito di birra fresco
- 1 cucchiaino di estratto di vaniglia
- marmellata di rose
- olio di arachidi per friggere
- zucchero a velo
- succo di limone
Si comincia facendo un lievitino con il latte caldo, il lievito e 50 gr di farina, prelevati dal peso complessivo. Si lascia riposare mezz'ora.
Si aggiungono poi le uova, il burro morbido, lo zucchero e il resto della farina e si lavora bene il tutto, col metodo preferito (io ho usato il bimby), poi si lascia lievitare per un'ora o fino al raddoppio.
Trascorso questo tempo, si stende la pasta delicatamente con il mattarello e se ne ricava un numero pari di dischetti, tagliandoli con un coppapasta. Su metà dei dischetti si mette un cucchiaino di marmellata di rose, poi si copre con un altro dischetto, saldando bene i bordi: questo è il passaggio che a me non ha funzionato e, dovendo rifarli, credo sia meglio rotolarli tra le mani, una volta ricoperti col secondo dischetto, in modo da chiuderli bene.
Si lasciano ancora lievitare per un'oretta e poi si friggono in olio profondo.
Una volta scolati si glassano spennellandoli con lo zucchero a velo mescolato al succo di limone e diluito con poche gocce d'acqua: la glassa deve essere liquida, colante e trasparente.
Il commento della copiona: questi sono dolci pieni di ricordi, soprattutto per mio marito... ma anche a me ricordano una bellissima vacanza in Polonia (l'ultima in cui eravamo tutti e quattro, poi gli uccellini hanno lasciato il nido ;-D ).
Se la marmellata di rose non è disponibile, si può sostituire con un'altra, acidula e molto soda.
belli! Io proverei a friggerli nello strutto, per me ideale per i dolci di questo tipo :-)
RispondiEliminaGrazie!
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